Eolico selvaggio a Potenza e provincia, nuovo presidio dei cittadini
Martedì 11 luglio, alle 10, i comitati Piani del Mattino, Montocchio, C.da Dragonara, C.da Giuliano, C.da Torretta, C.da Giarrossa e C.da Pian Cardillo (di Potenza) e Oppido Lucano e S. Nicola di Pietragalla saranno in presidio per dire “Stop eolico selvaggio. La sicurezza dei cittadini prima di tutto!”.
Il raduno sarà in Piazza Sedile e a seguire un corteo sfilerà fino a Piazza Prefettura. Gli organizzatori fanno sapere che saranno presenti diverse delegazioni di cittadini lucani per “protestare contro l’imbarbarimento del territorio della Basilicata”.
“Siamo bersagli umani. Dobbiamo aspettare che muoia qualcuno per prendere provvedimenti. La Regione ha volutamente rilasciato permessi per l’eolico selvaggio” queste le voci amareggiate dei cittadini. Dai dati di un rapporto 2016 di Anev (Associazione Nazionale Energia del Vento) la Basilicata si posiziona al sesto posto tra le Regioni italiane che hanno un numero elevato di pale eoliche: 509 con una crescita del 16% dal 2016 rispetto al 2015. Sorgono sia nella provincia potentina che materana. I cittadini sono preoccupati anche dai numerosi incidenti che si sono verificati a seguito di rotture e cedimenti di impianti installati in prossimità di strade ed abitazioni, come quella dell’11 febbraio 2016 quando, a causa del vento forte, una pala eolica precipitò a pochi metri da un’abitazione in località Cascia di Avigliano.
La beffa del minieolico. In questi mesi l’attenzione è rivolta a Piani del Mattino e zone limitrofe (periferia di Potenza), dove impianti minieolici stanno devastando la zona. Aggirando la legge regionale sono sorti veri e propri parchi eolici. Infatti, a breve, verrà rilasciata la realizzazione di altri 51 pale di minieoliche, sommate alle 18 già esistenti. I minieolici sono aerogeneratori con una potenza nominale compresa tra i 60 kW e 1MW: questa taglia permette di usufruire di una semplificazione burocratica, cioè ottenere il permesso, tramite il silenzio/assenso, a costruire l’impianto con una semplice presentazione al Comune della SCIA (Segnalazione Certificata Inizio Attività) senza VIA (Valutazione Impatto Ambientale).
Protesta dei cittadini. Il 14 giugno 2017, a Montocchio, nella notte, gli operai hanno introdotto il materiale per l’installazione delle pale attraverso il tratturo comunale (vietato al passaggio degli autocarri) utilizzando un tir. Il 15 giugno i comitati – inferociti – uniti contro ‘l’eolico selvaggio’ di Piani del Mattino, Montocchino, Oppido Lucano e Acerenza hanno fatto sentire la propria voce manifestando sotto il Municipio di Potenza. Per protesta hanno simbolicamente gettato le tessere elettorali e le chiavi delle abitazioni. In quell’occasione hanno lamentato anche l’inquinamento acustico, provocato dalle pale. Non a caso, il 9 giugno scorso il direttore del Dipartimento prevenzione collettiva della salute umana dell’Asp, Francesco Negrone, durante un’audizione in quarta commissione del consiglio regionale, ha dichiarato: «Il funzionamento delle pale eoliche installate ai Piani del Mattino, alla periferia di Potenza, produce un danno alla qualità della vita degli abitanti, in particolare a causa del rumore che, di notte, diventa insopportabile».
Contrada Montocchio. Il presidente del Comitato di Montocchio e Montocchino afferma: “nel giro di un mese solo vicino casa mia ne hanno istallate 7. Ogni mattina ne impiantano di nuove. Sono arrivate a più di 50 minieoliche”. Lamenta la vicinanza delle stesse, a 200 metri e meno dalle abitazioni, un rumore assordante che reca malessere alla salute, in particolare 1-2 pale mal funzionanti “fanno un casino terrificante”. “Non abbiamo neppure più la libertà di tenere le finestre aperte”. E’ un vero e proprio parco eolico che si estende per 2-3 km dalla contrada di Montocchio fino alla contrada Torretta. Sono sospetti anche i limiti del campo elettromagnetico che superano i livelli consentiti dalla legge dello Stato. Qui, dovrebbe essere l’Arpab a monitorare.
Zona Piani del Mattino. Tiziana Medici, esponente del Comitato Piani del Mattino: “Qui di pale ne sono state istallate 19 ma hanno il permesso di costruirne altre 51. Noi come Comitato siamo in presidio permanente dal 24 marzo 2017”. Le minieoliche sono vicino alle case da un minimo di 30m ad un massimo di 100m e sono a ridosso delle strade (la legge regionale lo vieta!): i cittadini lamentano seri problemi di inquinamento acustico notte e giorno, non solo per la pala che taglia il vento ma, anche, per una serie di attività di manutenzione che provocano rumori metallici. “Abbiamo paura per la nostra sicurezza. Mercoledì scorso l’Ufficio tecnico di Potenza ha dichiarato di voler mettere apposite centraline e controllare il loro stato ma ancora nessuna verifica è stata fatta. La Regione, per ora, è figura invisibile così come l’Arpab che dovrebbe monitorare il rumore e il campo elettromagnetico. Insomma un grande parco eolico vicino alle abitazioni perché le ditte risparmiano in quanto in zone non urbanizzate non hanno la disponibilità immediata dell’elettricità (ossia i pali della luce)” spiega Medici.
Scempio senza limiti. La legge regionale 30 dicembre 2015, n.54, art.3 comma 3 “Linee guida per il corretto inserimento nel paesaggio degli impianti alimentati da fonti rinnovabili con potenza non superiore 1MW” non presenta all’interno un piano del paesaggio, non ci sono limiti al numero crescente di minieolici in una determinata zona. Per questa ragione, qualcuno si è convinto che la Regione Basilicata lasci campo libero alle ditte installatrici e non solo.