Crisi idrica, “quello che avevamo temuto sta avvenendo”

24 luglio 2017 | 13:47
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Crisi idrica, “quello che avevamo temuto sta avvenendo”

Appena un mese fa annunciammo il rischio di una crisi idrica che, alla luce del permanere della situazione di siccità, avrebbe determinato difficoltà non solo al comparto agricolo ma alla stessa erogazione per uso potabile in diversi comuni, con interruzioni della erogazione. Puntuale, purtroppo, quello che avevamo previsto sta avvenendo, con l’aggravante che nonostante la conoscenza dello stato pietoso di una parte consistente della rete idrica, nulla è stato programmato e si sta solo provando a mettere toppe, quando invece serve un piano straordinario di rifacimento delle reti. Questo vale a livello nazionale ma ancor di più a livello regionale, dove investimenti previsti fanno fatica ad essere attuati. A chi ancora continua a sottovalutare la situazione, consigliamo di leggere l’inchiesta pubblicata da Repubblica a pag. 6 e 7 del giornale odierno, dove per la città di Potenza è indicata una dispersione di acqua pari al 68,8%, dato che sicuramente contiene una cospicua percentuale di “perdite” determinate da allacci abusivi. E’ evidente che in aggiunta alle perdite bisogna considerare il fatto che manca una politica di salvaguardia della risorsa idrica, e quindi anche di accumulo della stessa, unitamente ad una sua razionale gestione. Per la nostra regione, non è più tollerabile la situazione del governo dei grandi accumuli, come dove, a seguito della perenne crisi dell’Egrib e della sua sciagurata gestione, la nostra regione, come la stessa Puglia ed il Molise, incide poco sulla gestione e distribuzione dell’acqua. Va abolito l’Egrib e costituita un’unica struttura che deve avere, di concerto con le regioni limitrofe, più poteri decisionali. L’acqua è un bene comune ed un diritto universale da garantire a tutti. Non può essere merce di scambio tra regioni, ma questo non vuol dire che solo noi dobbiamo farci carico di realizzare investimenti per incrementare la capacità di accumulo. Tutti devono sostenere gli investimenti a monte degli invasi e tutti devono pretendere che il governo nazionale finanzi le opere necessarie affinché ciò avvenga. Si facciano tutti i programmi di razionalizzazione e corretta distribuzione in questa fase di criticità, ma si provi prima di tutto a guardare oltre, predisponendo un piano straordinario di investimenti per il rifacimento delle reti più disastrate e si sostenga con maggior convinzione quanto l’Egrib sa provando a mettere in campo.

Giannino Romaniello, consigliere regionale Gruppo Misto Basilicata