Oppido non si arrende all’eolico selvaggio
Oppido non si arrende, arrivano gli alleati: Azione Civile, Briganti d’Italia, Comitato cittadino Piani del Mattino, Comitato di Montocchio e Montocchino, Italia Nostra, Rete Salvalacqua Appulo-Lucana, Ass. Vola di Sant’Angelo Le Fratte, No Triv, WWF. Non c’è cantiere grande o piccolo, in Italia, che non si fermi o venga fermato, ci sono opere incompiute e destinate a rimanere tali, ma i cantieri dell’eolico selvaggio procedono con una celerità senza eguali.
Lavorano notte e giorno, impiantano aereogeneratori ovunque, in aree antropizzate e non, persino sui cigli delle strade e non importa se siano statali, comunali o interpoderali. Per un albero di alto fusto è prevista la distanza di 3 metri, per le pale, invece, non ci sono limiti. Le società operatrici si avvicendano con una rapidità sconcertante, scelgono sedi legali estere per proteggere i propri capitali, operano senza alcun controllo tecnico o finanziario e se pure questi avvengono, sono tutti talmente innocui che i lavori continuano a ritmo così serrato da provocare una dissociazione spazio-temporale in ogni persona sensibile. Possibile che in pochi vediamo quello che sta succedendo? Il reato di rapina continuata delle nostre risorse naturali, porta, per scrupolo, ogni giorno in Basilicata un Ministro, ma quali strade percorrono, quale Basilicata vedono? Con quale coraggio il Presidente Pittella continua a parlare di investimenti nel turismo e nell’agricoltura se tra poco non sarà più possibile neanche una passeggiata in sicurezza tra le nostre colline e campagne? La metamorfosi che sta subendo, in particolare, la Basilicata del Centro Nord è senza precedenti. Chi ha chiesto sequestri cautelari alla magistratura se li è visti respinti, nonostante i tanti sospetti di abusivismo riguardanti parchi eolici ed elettrodotti, (opere a tutti gli effetti industriali) costruiti su aree agricole senza apportare varianti urbanistiche (D.m. 219 /2010, art 15). Eppure, per una piccola finestra, un po’ irregolare, arriva subito lo stop e la sanzione! E’ una legalità distorta quella che si applica, la corrente filosofica del giusnaturalismo sosteneva che quando le leggi o gli uomini che le applicano si allontanano dal senso di giustizia, dai valori naturali, lo Stato non è un Paese civile. Gli unici che reagiscono sono le Associazioni ambientaliste che, superando l’isolamento settoriale, stanno cercando di compattarsi per fare fronte comune. E’ avvenuto a Matera per la Marcia Salvalacqua, a Spinoso, a Oppido Lucano, in occasione dell’Assemblea popolare del 4 giugno, contro la devastazione del territorio in atto. Il resto della società rimane inerme, presente, a volte solo sui social, a volte oltre la linea GIALLA che la separa da chi si espone, guai a confondersi con i dissidenti o ad applaudirli! Allora, ci rivolgiamo ai tanti Intellettuali, dove sono i vostri pensieri? Agli Scrittori e ai Poeti, dove sono i vostri versi? Ai Pittori, dove sono i vostri pennelli? Ai Musicisti dov’ è la vostra musica? Dove sono le vostre canzoni? Bob Dylan, già da ragazzo, mostrò il suo forte impegno civile, si formò una generazione di artisti che hanno scritto pagine di storia. Dove sono gli studenti e il popolo sovrano? Dov’è il dissenso costruttivo che ha unito l’Italia e garantisce la democrazia? Quando non si parla pubblicamente, quando si tace con il potere costituito, la libertà si perde e i diritti diventano favori e privilegi. Fermiamo in tutti i modi i nemici dell’alleanza tra uomo e natura, gli strumenti ci sono, occorre solo la buona volontà di chi ci governa a tutti i livelli e di chi deve impedire l’illegalità.
Porzia Fidanza