Il popolo sovrano, a Ruoti, ha votato la proposta di Salinardi

14 giugno 2017 | 11:34
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Il popolo sovrano, a Ruoti, ha votato la proposta di Salinardi

Anna Maria Scalise è il nuovo sindaco di Ruoti eletta sostanzialmente dall’ex sindaco, sempre di Ruoti, Angelo Salinardi. Scandalo quasi nazionale con conseguente richiesta di dimissioni della neo sindaca e di intervento della magistratura. In aggiunta tanto di denuncia di lesa maestà della dignità delle donne. Al solito il dito indica la luna e lo sciocco guarda il dito. Eh sì, miei cari! Avreste tutti ragione da vendere e anche di chiedere l’intervento Divino con tanto di fulmini e saette se il famigerato comizio ci fosse stato ad urne chiuse. Invece no, c’è stato prima delle elezioni! Quindi il popolo sovrano sapeva benissimo che la signora Scalise era amica intima del Governatore, che Salinardi sarebbe stato vicesindaco plenipotenziario, che la sindaca non avrebbe determinato nulla se non fare rappresentanza e bella presenza. Insomma il peggio del peggio sia dal lato maschile sia da quello femminile. Il popolo non è stato truffato: quella era la proposta e quella proposta il popolo ha votato. Questo è il vero problema. Tutti quelli che a ragione si lamentano della scarsa presentabilità dei politici dovrebbero chiedersi seriamente: chi li sceglie e chi li vota e soprattutto perché li vota. Quella lucana è una popolazione fragile, economicamente e culturalmente povera e quindi ricattabile. Il popolo esprime nei confronti della politica un bisogno di protezione che si traduce in città solidale, lavori socialmente utili, reddito ponte, promesse di un posto fisso e quanto tutto manca anche di un semplice certificato, che invece di essere un diritto diventa un favore da chiedere all’ammanicato di turno. Non riesco proprio ad avercela con questa povera gente che diventa preda in un circolo maledettamente vizioso di profittatori che si fregiano anche del nome di politici o, peggio, di sindaci, consiglieri provinciali o regionali, deputati o senatori o governatori o quello che vi pare. E a ben vedere non riesco a prendermela veramente neanche con loro: il mercato richiede questo prodotto e loro questo prodotto forniscono. La gente chiede la speranza di un posto di lavoro e loro promettono un posto di lavoro, la gente chiede di fare un piccolo abuso edilizio e loro promettono di lasciarlo fare, la gente chiede di tirare a campare e loro offrono redditi miseri senza un lavoro reale in contropartita, come i lavori di forestazione, e quello ottengono. Ma in Val D’Agri, secondo voi, la gente vota un sindaco che promette di far tornare limpida l’acqua del Pertusillo o un sindaco che promette un posto fisso all’Eni o alla Total? Poi le promesse non saranno mantenute perché saranno assunti nell’indotto egiziani e rumeni ma intanto è passato un altro quinquennio. Quelli a cui invece non mi sento di perdonare nulla è al ceto intellettuale e al mondo delle imprese lucane. I primi dovrebbero aprire gli occhi a tutti perché hanno più cultura e meno bisogni primari e invece sono acquiescenti a questo sistema. Che dire del ceto intellettuale di sinistra che fa da sponda al sistema del PD partito regione? Vere e proprie vergini dai candidi manti che, come diceva D’Annunzio nell’Ifigonia In Culide, son rotte di dietro ma sane davanti? Che fine hanno fatto il popolo viola, i girotondini, quelli del politically correct che sbraitavano, giustamente, contro Berlusconi e che ora annuiscono plaudenti a Renzi e al renzismo, che fa le stesse cose di Berlusconi, in cambio di un posto, meglio dire della promessa di un posto, in prima fila o quasi nel solito immutabile circo di nani e ballerine della politica? Vogliamo parlare degli imprenditori? Sedicenti imprenditori. Sempre pronti a capire dove mungere un po’ di quattrini, meglio se pubblici, ma senza uno straccio di visione. Insomma dove è la classe dirigente lucana e quali istanza esprime per il futuro della regione? Quale è la richiesta che questa classe dirigente esprime nei confronti della politica? Quale è la piattaforma programmatiche che è in grado di proporre in alternativa a questo sistema che malgoverna la regione e uccide oggi speranza per il futuro? Quale è il modello di società che questa classe dirigente propone? Questa cari miei è la luna! Se siete in grado di vederla e di capire quale è il vero nodo bene! Vuol dire che qualche possibilità di cambiamento c’è. Altrimenti è inutile riempirsi la bocca di richieste di dimissioni, di intervento della magistratura e di svilimento del ruolo delle donne. Chiacchiere e distintivo: giusto per lavarsi la coscienza e sciacquarsi la bocca. Mentre ci siamo inutile lamentarsi della perdita di immagine del popolo lucano: ha già eletto governatore il pluri inquisito Pittella, ha già avuto lo scandalo Vicino, De Filippo, Robortella Jr e senior,del comune di Potenza, di Santarsiero e co., ENI e Total, che operano senza uno straccio di controllo pubblico, e santo Iddio non è che cambia molto se si aggiunge a questo anche la sindaca di Ruoti! Nella storia le rivoluzioni le hanno sempre fatte i ceti emergenti e le loro classi intellettuali. Qui non si vedono né ceti emergenti né intellettuali.

Pietro De Sarlo