I vitalizi e la democrazia ai tempi delle merendine
Gli ex consiglieri regionali potranno ottenere il vitalizio anche se non hanno maturato i 30 mesi necessari per godere del beneficio
Si tratta dei consiglieri ai tempi del governo De Filippo bis, nato nel 2010 e morto prematuramente nel 2013 per causa dello scandalo rimborsopoli che portò l’allora presidente alle dimissioni. Quei consiglieri, decaduti anzitempo, potranno integrare qualche mese di contributi e maturare così i requisiti previsti dalla legge per ottenere il privilegio. Cane non morde cane. E’ bastato un emendamento, approvato a notte fonda, all’assestamento di bilancio, e voilà il gioco è fatto. Uno scandalo. Un bel favore da parte della maggioranza agli ex colleghi. L’atto di “clemenza” appare ai cittadini come l’ennesima furbata della “casta”. Un insulto alla decenza. C’è di più. Molti di quei signori che adesso possono godersi anche il vitalizio, sono finiti nell’inchiesta sui falsi rimborsi e quasi tutti condannati. Viaggi, cene, stanze d’albergo, orsacchiotti, merendine, gomme da masticare, acquistati e consumati con i soldi dei cittadini. Come se non bastasse, gli diamo anche il vitalizio. Chi sono gli artefici di questa furbata? Gli attuali consiglieri regionali, tra i quali Braia, Pittella, Mollica, Castelluccio, compagni di merenda in rimborsopoli degli ex colleghi. I 5stelle, soli, si sono opposti all’emendamento truffa e hanno votato contro. E’ vero, i consiglieri di Fratelli d’Italia e il consigliere Giannino Romaniello si sono astenuti, ma facciamo fatica a capirne le motivazioni. Che dire. Siamo in presenza di un pericoloso calcio nel sedere alla fiducia, ormai poca, dei cittadini nella politica. Un atto di arroganza da parte di chi pensa già di poter contare alle prossime elezioni su una condizione favorevole: la crescita dell’astensionismo, che a sua volta favorirà il potere decisivo di quei quattro gatti che alle urne ci andranno per votare nuovamente lor signori. A volte le porcate si fanno di proposito per allontanare i cittadini dalla politica e dalla partecipazione al voto. Qui, in Basilicata, abbiamo la migliore democrazia che i soldi possono comprare, quella in cui il popolo crede di avere voce in capitolo. Cari amici, la prossima volta nel seggio elettorale oltre il documento di identità e la scheda elettorale, portate anche la vostra dignità, se ne avete.