Affidamento Servizi pulizia al San Carlo, lavoratori a rischio
Dopo svariati e vani tentativi da parte della Filcams Cgil di incontrare il direttore generale dell’ospedale San Carlo di Potenza, a cui è stata sollecitata più volte formalmente udienza, l’organizzazione sindacale chiede con urgenza di procedere in tempi brevi all’affidamento del servizio di pulizia e sanificazione ambientale, prorogato fino al 31 agosto 2017 con delibera del 23 maggio scorso insieme al trasporto interno dei rifiuti, il trasporto di materiali vari e servizi integrati. “È urgente – spiega Pasquale Paolino, segretario generale Filcams Cgil di Potenza – procedere oggi all’affidamento per stabilire le ore di lavoro e gli aventi diritto oltre a garantire il mantenimento dei livelli occupazionali e dei diritti acquisiti nel passaggio da un’azienda a un’altra. Tenendo conto, inoltre, di due aspetti fondamentali: l’appalto con cui è stato prorogato il servizio, il così detto appalto ponte, è stato ottenuto al massimo ribasso, consentendo una ulteriore riduzione dell’orario e del salario. In secondo luogo l’appalto fa riferimento dall’elenco generale della stazione unica appaltante, ovvero la Regione Basilicata, che è omnicomprensivo di tutti i servizi erogati al San Carlo, compresa la cucina, sebbene gli appalti siano distinti. Per questi motivi – conclude Paolino – non siamo più disposti a tollerare i continui rinvii del direttore generale dell’azienda ospedaliera al quale chiediamo che ci convochi urgentemente per definire tutti questi aspetti ormai improrogabili per il bene dei lavoratori, cosa che evidentemente non sta a cuore all’azienda ospedaliera che proprio grazie al personale riesce a mantenere standard di qualità elevati. Alla luce di quanto esposto, riteniamo che la Regione Basilicata nella persona del presidente Marcello Pittella debba assumersi tutte le responsabilità del caso. La nostra è una regione in cui gli appalti pubblici sono sempre in revisione al ribasso per quanto riguarda il mantenimento dei livelli occupazionali e i livelli di reddito. Occorre quindi costituire un coordinamento che veda coinvolti anche le organizzazioni sindacali prima che gli appalti vengano banditi in modo da salvaguardare sia la qualità dei servizi sia la qualità del lavoro”