Tangenti per lavorare nell’indotto Fca, “Chi sa denunci”

15 maggio 2017 | 12:26
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Tangenti per lavorare nell’indotto Fca, “Chi sa denunci”

Dopo le  dichiarazioni di monsignor Todisco, vescovo uscente della diocesi di Melfi- Rapolla su presunte tangenti che alcuni giovani sarebbero stati costretti a pagare 5mila euro per lavorare 

nell’indotto Fca di Melfi arrivano le prime reazioni dei sindacati.  Alla condanna di monsignor Todisco (nell’articolo pubblicato ieri 14 maggio su La Nuova del Sud) si aggiunge quella dei sindacati. “La denuncia fatta dal vescovo di Melfi sulle tangenti che alcuni lavoratori avrebbero pagato per essere assunti nell’ indotto fca non può cadere nel vuoto- ha dichiarato il segretario della Cgil Basilicata Angelo Summa. Si apra subito un’inchiesta perché il mondo Sindacale  ha bisogno di chiarezza, etica, responsabilità e passione per dare diritti al lavoro e per contrastare una pratica di asservimento al padrone sulla quale alcune organizzazioni Sindacali hanno costruito, in mondo anomalo, la loro forza di rappresentanza. Una prassi posta in essere Contravvenendo ai principi fondanti dell’essere sindacato, proprio  da parte di chi dovrebbe dare rappresentanza e forza ai lavoratori, proprio da parte di chi avrebbe il compito di fare da contrappeso in un rapporto di forza ontologicamente sbilanciato. Per noi liberare il lavoro significa anche questo, liberare la rappresentanza sindacale dal sindacalismo d’assalto , rampante ed avventurierio pronto a tutto pur di accrescere il proprio potere. Se i fatti denunciati fossero confermati- aggiunge Summa-saremmo di fronte ad atti di bieco sfruttamento della condizione di povertà e di sudditanza in cui la mancanza di lavoro getta le persone. Un sindacato sano  dovrebbe fare da scudo a certe becere prassi e non certo sguazzarci a proprio uso e consumo. Chiediamo, pertanto , alla Magistratura di fare chiarezza sui fatti denunciati mettendo in piena luce il rapporto tra agenzie interinali, Fca e mondo sindacale.

“Raccogliamo pienamente il monito lanciato da monsignor Todisco sulle somme che alcuni giovani sarebbero stati costretti a pagare per lavorare nell’indotto Fca”. È quanto dichiarano il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, e il leader della Fim Cisl lucana, Gerardo Evangelista, che lanciano “un appello accorato a chi sa o a chi è stato costretto ad accettare questi veri e propri ricatti a denunciare i fatti alla magistratura per assicurare alla giustizia questi sciacalli che lucrano sulla disperazione e sui bisogni delle persone. Noi siamo pronti a sostenere chi avesse subito tali angherie in ogni sede e a costituirci parte civile – continuano Falotico ed Evangelista – anche a tutela della reputazione della gran parte del movimento sindacale lucano, fatta di sindacalisti e attivisti onesti che nulla hanno a che fare con simili condotte criminose, condotte che vanno perseguite con la massima durezza e senza alcuna pietà. Nell’essere grati a mons. Todisco per aver fatto luce su questi episodi, ora dobbiamo lavorare tutti insieme per accertare i fatti e fornire alla magistratura ogni informazione necessaria al fine di perseguire i colpevoli. Per individuare e isolare le mele marce – concludono Falotico ed Evangelista – è necessario superare il clima di omertà e affidarsi senza paura alla giustizia”.