Parcheggio disabili a Laurenzana, la risposta del sindaco

30 maggio 2017 | 15:57
Share0
Parcheggio disabili a Laurenzana, la risposta del sindaco

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta che il sindaco di Laurenzana, Michele Ungaro ha scritto ai cittadini del suo comune, al Prefetto di Potenza, al Presidente della Giunta regionale di Basilicata, al presidente del Consiglio regionale lucano, al Difensore civico della Regione Basilicata, ai consiglieri regionali della Basilicata, al Comandante provinciale dei carabinieri di Potenza, al Comando stazione dei carabinieri di Laurenzana e agli organi di stampa. Nella sua nota il primo cittadino risponde sulla vicenda del parcheggio richiesto da una donna disabile di Laurenzana finito al centro delle cronache. 

E’ ormai da troppo tempo che Laurenzana finisce sulle pagine dei giornali per una problematica tanto seria quanto delicata: la mancata istituzione di uno stallo per disabili. Non sono intervenuto finora soprattutto per rispetto di tutte quelle persone che quotidianamente vivono la loro situazione con fatica, difficoltà, a volte solitudine ed emarginazione, ma la macchina del fango costruita ad arte per delegittimare l’operato delle istituzioni e offendere, anche attraverso i social, con aggettivi sprezzanti, la mia persona mi obbliga a chiarire la questione. 

Il 1° luglio 2016 è stata acquisita al protocollo del Comune di Laurenzana un’istanza con la quale la sig.ra Carmela Fanelli, candidata nella lista che ho avuto l’onore di guidare alle ultime elezion amministrative nelle quali sono stato eletto Sindaco, chiedeva l’istituzione di uno stallo per la sosta di veicoli al servizio di persone con difficoltà di deambulazione in possesso dello speciale contrassegno, ai sensi del D.P.R. 30 luglio 2012, n.151, nei pressi della propria abitazione. La presentazione di tale richiesta era stata da me suggerita alla sig.ra Fanelli, per il tramite di un Consigliere comunale, poiché in quel periodo l’interessata era solita lamentarsi, spesso anche attraverso WhatsApp, di non riuscire a raggiungere la sua abitazione facilmente. Il mio proponimento, infatti, per agevolare la sig.ra Fanelli, era quello di far realizzare un parcheggio a lei dedicato, appositamente numerato, anche se con sorpresa apprendevo che la richiesta inoltrata non chiedeva uno stallo personalizzato ma solo di averlo nelle vicinanze della propria abitazione. Questo probabilmente perché l’interessata non era ancora in possesso dei requisiti necessari per chiedere quello personalizzato, come il possesso della patente di guida. Dal momento che nessun documento ulteriore perveniva agli uffici comunali per giustificare lo stallo numerato vicino all’abitazione e visto il lasso di tempo trascorso nell’attesa, l’Amministrazione, per agevolare comunque la sig.ra Fanelli, decideva di realizzare un parcheggio destinato ai disabili con l’individuazione di un’area adeguata vicina alla sua abitazione. Proprio allora, con nostro grande stupore e profondo disappunto, è iniziata una guerriglia mediatica totalmente ingiustificata. Dapprima è arrivata una nota di sollecito alla domanda, sempre di stallo non personalizzato, da parte della sig.ra Fanelli, alla quale è seguita una richiesta di sopralluogo da parte della polizia municipale.

Nel frattempo è stata presentata una interrogazione al Sindaco da un Consigliere comunale, presente poi al sopralluogo come tecnico di parte della sig.ra Fanelli, sopralluogo effettuato dopo qualche rinvio chiesto dall’interessata per motivi personali; interrogazione alla quale il sottoscritto ha risposto nel corso di una seduta del Consiglio comunale, chiarendo che lo stallo sarebbe stato realizzato nel rispetto della normativa vigente e del Codice della strada. Qualche giorno dopo, infatti, con delibera della Giunta comunale, l’Ufficio tecnico è stato incaricato di realizzare alcuni stalli per agevolare la mobilità dei disabili, nel rispetto delle norme in materia nonché delle previsioni del Codice della strada. Si è scatenata allora una indicibile reazione da parte della sig.ra Fanelli, seguita, con evidente scopo politico, per accaparrarsi qualche consenso elettorale, dall’ex Sindaco Rocco Martoccia, il quale – come è solito fare – si è buttato sulla problematica con una lettera agli organi di stampa, proferendo critiche ingiustificate a tutti: Sindaco, Segretario comunale, Polizia municipale, Ufficio tecnico, Ufficio sociale e perfino Prefetto, Carabinieri e Difensore civico regionale. Per la chiarezza dell’atto di indirizzo adottato dalla Giunta e dalle reazioni che ne sono seguite però è necessario chiedersi quale è il vero obiettivo della querelle, perché a questo punto non sembra essere lo stallo in se la questione ma il luogo dove lo stesso si vorrebbe realizzato. Eppure nel nostro paese c’è già stata un’esperienza di questo tipo. Tempo addietro, infatti, la Giunta comunale ha autorizzato uno stallo personalizzato ad un cittadino residente nel corso principale che verte in condizioni di totale impossibilità a deambulare. Tale parcheggio è stato istituito una volta acquisita la documentazione della moglie, naturale accompagnatrice, come previsto dalla legge, in una traversa del corso principale senza che questo crei nessun problema e in perfetta sintonia e accordo con gli interessati. L’abitazione della sig.ra Fanelli è ubicata nel centro del paese, nel corso principale, che nei giorni festivi, nel periodo estivo e in occasione di manifestazioni religiose viene chiuso al traffico, diventando di fatto isola pedonale. La richiedente desidererebbe che l’ubicazione del parcheggio avvenisse in una piazzetta del corso principale, punto crocevia, e a ridosso di un locale commerciale, rendendo difficoltoso così sia il normale transito dei veicoli nella strada sia il diritto di carico e scarico dell’esercizio nonché l’afflusso dei clienti per l’ostruzione di parte dell’entrata del locale a causa delle misure previste dalla legge per un posteggio per disabili. Per i veicoli muniti di contrassegno, fra l’altro, è vietata la rimozione, talvolta resa necessaria in caso di emergenza o in occasione di manifestazioni pubbliche. Come si dovrebbe procedere se ci si trovasse in una situazione del genere, con un’autovettura munita di contrassegno per disabili parcheggiata in quel punto? Per risolvere la questione senza creare difficoltà di traffico nonché per non pregiudicare l’attività dell’esercizio commerciale, è stato proposto in via bonaria alla sig.ra Fanelli di realizzare lo stallo vicino alla sua abitazione, a circa quaranta metri dall’ingresso di Via Roma e a circa dieci metri da quello posto su Piazza Matteotti. Per l’utilizzo quotidiano di quest’ultimo accesso, peraltro, l’interessata il 22 marzo scorso ha presentato al Comune una richiesta di urgente istuzione di un divieto di sosta proprio sul suolo pubblico antistante l’entrata ubicata su Piazza Matteotti. Tale proposta bonaria però è stata rigettata dalla sig.ra Fanelli perché, a suo dire, il luogo proposto (Piazza Matteotti) è pericoloso per la notevole pendenza che metterebbe in serio rischio la sua incolumità. Ma non è stato chiesto il divieto di sosta proprio per accedere da quell’ingresso?

Descritta la vicenda nel suo svolgimento, mi preme rappresentare che l’Amministrazione ha comunque deciso di realizzare, in aggiunta a quelli già esistenti, alcuni stalli destinati ai disabili non riservati e non personalizzati. Adesso voglio porre una domanda alle coscienze di quanti hanno offeso il sottoscritto tramite i social o la carta stampata. Si è potuto credere veramente che un Sindaco possa mai “tessere le fila” al fine di non realizzare uno stallo per disabili? Chi mi conosce sa a quali principi si ispira il mio agire pubblico e privato, quali idee mi hanno guidato quando ho deciso di dedicarmi all’amministrazione della cosa pubblica. Vorrei concludere chiedendo sommessamente di non affrettarsi a giudicare gli altri, almeno fino a quando non si sa con certezza di cosa si parla. La cronaca di ogni giorno è piena di esempi di maldicenze che hanno portato a conseguenze impensabili, delle quali troppo tardi ci si è resi conto. Siamo tutti pronti e abituati a scaricare colpe e responsabilità sulla pubblica amministrazione, ma quando si parla di ritardi, sempre da dimostrare, o di diritti mancati, prima di fare affermazioni nette, proclamandole come verità assolute, è necessario essere certi di ciò che si dice e magari pensare che ci sono richieste non facili da evadere a causa di più situazioni che si intrecciano tra loro. Al di là di tutto quello che si è potuto dire attraverso la stampa e non, il sottoscritto farà di tutto e di più per garantire i diritti di ciascuno, sempre nel pieno rispetto di quelli degli altri.

Michele Ungaro, sindaco di Laurenzana