“In Basilicata vige la mentalità mafiosa. Dobbiamo ribellarci”
In Basilicata vige la mentalità mafiosa. Dobbiamo ribellarci Falcone diceva che si può avere una mentalità mafiosa senza essere criminali. Non siamo qui per parlare dell’inchiesta giudiziaria in corso ma per condannare la logica mafiosa che si è incancrenita nella nostra Regione. Cosa è se non un metodo mafioso quello che utilizza il bisogno di lavoro delle persone, l’omertà e la paura per i propri fini? Assistiamo ad una delle più grandi ingiustizie, la compravendita di un diritto, perchè, ricordiamolo qualora qualcuno se ne fosse, come pare, dimenticato: il lavoro è un diritto. E cosa più aberrante parliamo della compravendita da parte di chi quel diritto lo dovrebbe tutelare! Siamo di fronte alla cruda realtà che affligge la nostra Terra: c’è un mondo, in parte anche legato alla politica, che sfrutta i cittadini, le persone per bene, gli onesti. Sfrutta i loro bisogni, i loro desideri e, cosa gravissima, i loro diritti. Il modo di fare di ‘chi comanda’ la nostra Regione è quello di prendere un diritto, un qualcosa di dovuto,e renderlo un favore, una merce di scambio per la quale ringraziare. E le Istituzioni? Le Istituzioni cosa fanno? La stessa cosa. La riunione, indetta con molto ritardo dal Presidente Pittella, per discutere della compravendita di posti di lavoro alla Fiat di Melfi, si è rivelata più un atto formale che un reale tentativo di risolvere il problema. Le solite chiacchiere, insomma. Perché la Fiat e la Fismic, che pare essere coinvolta nella faccenda, non c’erano? Qualcuno si è chiesto, ma Pittella non ha risposto, cosa ci facevano gli aderenti a ‘Pensiamo Basilicata’ a quell’incontro. E noi aggiungiamo anche un’altra domanda: ma cosa hanno ‘pensato’ per la Basilicata in questi anni i signori di Pensiamo Basilicata, se il mondo produttivo lucano è in ginocchio? Vi rispondiamo noi: a fare sfilate per ingraziarsi il potente di turno. Questa è l’amara realtà della Basilicata: le tessere di partito valgono più delle Istituzioni. Lo sanno tutti ma nessuno, a parte noi, ha il coraggio di dirlo. Ed è da questa affermazione che bisogna ripartire per capovolgere la situazione e ripristinare la legalità. Bisogna ripartire dalla consapevolezza che sono le Istituzioni ad aver bisogno dei cittadini e non il contrario; che sono i datori di lavoro ad aver bisogno dei lavoratori e non il contrario. Non bisogna permettere che le logiche mafiose la facciano da padrone.
Gianni Rosa, Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale