Cova, Pittella ride mentre la Basilicata soffre

8 maggio 2017 | 17:52
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Cova, Pittella ride mentre la Basilicata soffre

Ma quale trasparenza, qui si gioca ai bussolotti. Pittella continua a fare l’acqua col ghiaccio. Convoca una conferenza stampa per dire nulla. Una sola novità: arrivano i rinforzi. L’intero sistema di sicurezza ambientale nazionale scende in campo per affrontare la questione Cova.

 Per il resto, “si farà”… faremo così…faremo colà… si ragionerà in un’ottica di… è stato chiesto a Eni…il tavolo con il governo ci consente di avere tutti gli strumenti per aggredire la vicenda…” E così via. Il governatore lucano, alcune risposte più precise non riesce a darle perché dice: “mi sono perso qualche puntata.” E già, come se la situazione non fosse grave, lui si perde le puntate. L’assessore all’Ambiente, Pietrantuono, che le puntate non le ha perse, parla del nulla. Della bocciatura del Tar della delibera di diffida all’Eni, nessuno parla. E quando qualcuno chiede se le tonnellate sversate sono effettivamente quelle riferite dall’Eni, Pittella non sa rispondere, o meglio risponde benissimo: “aspettiamo le verifiche e i controlli, perché la Regione parla con gli atti e non per ipotesi”. Sa la Regione quanto sia estesa la portata dell’inquinamento e qual è la vera provenienza? Macché, “la Regione agisce per atti. Aspettiamo i controlli.” E sì, voi aspettate i controlli, aspettate. Voi farete, verificherete, farete i monitoraggi. Intanto, e sono anni, nulla si muove e tutto peggiora. Insomma, una conferenza stampa la cui utilità per l’opinione pubblica, non è chiara. L’iniziativa è apparsa come un mettere le mani in avanti rispetto a possibili fughe di notizie da altri ambienti. Pochissime le domande dei giornalisti, inconsistenti le risposte. Il capo redattore del servizio pubblico televisivo, non ha fatto alcuna domanda, evidentemente sono bastate le comunicazioni unilaterali del governatore. La conferenza si conclude con una battuta di Pittella con annessa risata da bar. Al nulla siamo abituati, alle risate un po’ meno.