La campagna che vuole abbattere le barriere culturali che riguardano la disabilità

19 aprile 2017 | 16:40
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La campagna che vuole abbattere le barriere culturali che riguardano la disabilità

Parliamo di accessibilità e disabilità con Domenico Desantis, Presidente dell’associazione Movidabilia. L’iniziativa Accessibility is cool punta a coniugare open data e social network in un modo innovativo e per certi versi divertente. 

Di cosa si occupa Movidabilia?

Movidabilia nasce nel 2013 con il bando della Regione Puglia “Principi Attivi”, da un’idea mia e di mia sorella Maria Pia Desantis da sempre legati al mondo della disabilità perché fratelli di un ragazzo disabile; Movidabilia vuole coniugare due mondi apparentemente lontani: movida e disabilità. In questi anni abbiamo realizzato mostre, eventi teatrali e sportivi accessibili, abbiamo curato l’accessibilità del Concerto del Primo Maggio di Taranto, organizzato i primi due Hackathon italiani per la mappatura dal basso dei luoghi accessibili: cittadini ed esperti di open data, armati di cellulare, hanno mappato in tempo reale i percorsi accessibili e non e consegnato all’amministrazione una mappa e i punti critici da mettere a norma. L’associazione ha dato vita anche al Servizio Legale Movidabilia, che fornisce supporto in caso di discriminazione. Tenendo ben presente che la denuncia della “Non accessibilità” è importante, ma valorizzare ciò che è accessibile lo è ancora di più, negli anni abbiamo attuato una politica positiva e proattiva verso la divulgazione di ciò che è accessibile.

Ci parli del progetto Accessibility is cool. Come si partecipa?

La campagna vuole abbattere le barriere culturali che riguardano la disabilità, insegnando a tutti ad osservare e valorizzare ciò che è accessibile, quindi cool.  Il progetto ha come output finale la creazione e costante aggiornamento di una mappa dei locali e luoghi di cultura accessibili in Italia ed è proprio questo il punto di maggiore innovatività: l’idea che l’accessibilità della cultura e del divertimento non sia meno importante dei servizi ai cittadini e che tutti dobbiamo imparare a riconoscere che cosa è accessibile. Hanno già aderito al progetto, mettendoci la faccia con i propri selfie, Antonino Cannavacciuolo, Gianni Morandi, Nina Palmieri, Toni Bonji, Lorella Cuccarini e molti altri, insieme a molte altre persone “diversamente VIP”. Tutti possono diventare testimonial facendosi un selfie o una foto in un locale accessibile (requisito minimo: rampa all’ingresso o ingresso a livello e bagno a norma) e pubblicandolo su facebook usando gli hashtag #movidabilia, #accessibilityiscool. Tutti i dettagli della campagna e la mappa dell’accessibilità si trovano sul sito www.accessibilityiscool.it, dove è anche possibile scegliere una maglietta della linea #accessibilityiscool per sostenere il progetto.

Sdrammatizzare sul tema della disabilità: perchè?

Perché la disabilità è un valore aggiunto per una società smart. Ognuno di noi, in un momento della propria vita, ha a che fare con il bisogno di accessibilità (un papà con un passeggino, una persona anziana, chi subisce un infortunio, una donna in gravidanza, ecc.). Tutti hanno il diritto di divertirsi. Tutti, anche chi ha disabilità momentanee o permanenti, sono una risorsa per la società e per il mercato, se appagati e inclusi.