Inchiesta petrolio, rinvio a giudizio per 47 persone e dieci società

18 aprile 2017 | 20:04
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Inchiesta petrolio, rinvio a giudizio per 47 persone e dieci società

Il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Potenza ha rinviato a giudizio 47 persone e dieci società, fra le quali l’Eni, nell’ambito dell’inchiesta del 2016 sulle estrazioni di petrolio in Basilicata. Il processo prenderà il via il 6 novembre prossimo. 

Fra gli imputati Ruggero Gheller ed Enrico Trovato, ex responsabili del distretto meridionale dell’Eni e altri dipendenti della compagnia petrolifera. L’inchiesta della Procura della Repubblica di Potenza portò, il 31 marzo 2016, all’esecuzione di sei ordinanze cautelari agli arresti domiciliari, al sequestro di alcune vasche nel centro oli di Viggiano dell’Eni e di un pozzo di reiniezione e al fermo delle attività di estrazione per cinque mesi. Tra i reati contestati il traffico e lo smaltimento illecito di rifiuti petroliferi. L’udienza preliminare è cominciata lo scorso ottobre, ed è andata avanti a tappe forzate per l’alto numero di imputati (69 in totale). Nel pomeriggio di oggi la lettura del dispositivo. A giudizio anche gli ex vertici dell’Agenzia per la protezione ambientale della Basilicata (Arpab), Aldo Schiassi e Raffaele Vita, alcuni ex dirigenti della Regione, l’ex sindaco di Corleto Perticara (Potenza), Rosaria Vicino, (per il filone dell’inchiesta che riguarda la costruzione del centro oli di Tempa Rossa tra Gorgoglione e Corleto) e molti imprenditori locali. Otto invece i prosciolti, tra i quali il consigliere regionale della Basilicata Vincenzo Robortella (Pd), e il padre Pasquale, ex consigliere regionale della precedente legislatura.