Volgendo uno sguardo generale al panorama delle vicende ambientali in Basilicata, l’osservatore più acuto sa che, da oltre trenta anni, qui è in atto un disastro ambientale strisciante, carsico, lento ma inesorabile. Tutto il resto sono chiacchiere
Come spesso accade in questo Paese il rischio è che i responsabili non saranno mai individuati. Non mi riferisco ai livelli di mezzo, ai funzionari di turno, ma ai veri mandanti del disastro, ai loro complici, ossia a coloro che, soprattutto sul piano politico, hanno fatto finta di non vedere. Quei politici che hanno sacrificato lo sviluppo della regione sull’altare degli interessi personali economici e di carriera. Quelli che dalle stanze del palazzo regionale obbedivano agli ordini di “Sua Eccellenza il ministro”. Quelli che appena entravano nelle stanze dell’Eni o della Total, della Fiat o della Sogin, per trattare il cosa, il come e il quantum, si comportavano per com’erano: scolaretti disorientati, incompetenti, incapaci di fronteggiare i giganti del mestiere. E poi quelli che “Bersani, stai tranquillo”, “D’Alema qui va tutto bene”. Insieme con quelli che “Berlusconi sa che siamo fedeli”. In seguito quelli che “Matteo qui è tutto sotto controllo, hai sentito Gianni?” Che tristezza. E prima ancora i politici che hanno massacrato la Val Basento, a botte di chimica e altre schifezze che chiamavano sviluppo. Hanno lucrato sulle ingenti risorse pubbliche, sulla montagna di denaro degli accordi di programma, sull’acqua, sul gas, sul petrolio, sui rifiuti, sulle fonti energetiche rinnovabili. Hanno messo le mani dappertutto. Tirate voi la somma delle gesta di questi grandi uomini. Intorno alle vicende ambientali in queste settimane c’è grande fibrillazione: conferenze stampa, diffide, opposizioni a nuovi permessi di coltivazione e di ricerca d’idrocarburi. Qualcuno, insomma, a tempo scaduto, mostra i muscoli all’Eni. Sappiamo però, che lo fa allo stesso modo del clown che nasconde sotto la manica il palloncino gonfiato. Ma perché tutta questa fibrillazione? Qualcosa di grave si sta muovendo nei sotterranei? Qualche verità nascosta sta per venire a galla? Sarà forse la scoperta dell’acqua calda? E cioè che vaste zone della Basilicata sono inesorabilmente compromesse dall’inquinamento? E che è impossibile correre ai ripari perché troppo tardi? Chissà. Intanto qualcuno si gode lo spettacolo del circo equestre.