L’astensionismo è destinato a crescere

11 marzo 2017 | 10:15
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L’astensionismo è destinato a crescere

L’astensionismo è destinato a crescere. La politica italiana sempre più allo sbando. Si arrovella, si scervella, si accoltella. L’indecisione sul da farsi accomuna tutti i partiti, nessuno escluso. Il loro tirare “a campare” o “acqua al proprio mulino” che dir si voglia, fa loro imboccare strade impervie, confuse, antidemocratiche, demagogiche, a tratti incomprensibili nel momento in cui sempre più spesso inseriscono, per esempio, nel proprio simbolo il termine di “movimento” anziché quello di “partito”. Forse un tentativo estremo di mascherare lo schifo e il vomito che pervade anche loro stessi. Il paradosso maggiore è senz’altro rappresentato dal pasto elettorale di un consenso politico ridotto ormai all’osso, e contemporaneamente da una caterva impressionante di partiti e politici di vecchia e nuova generazione accomunati, però, da una grave forma di bulimia per il potere. In questi giorni di fine inverno stanno rispuntando e rifiorendo come funghi alle prime piogge autunnali. Vecchi e nuovi predicatori che prendono d’assalto ogni anfratto delle variopinte trasmissioni di approfondimento politico radio-televisivo, che tritano e ritritano i soliti veleni e la perenne guerra del “tutti contro tutti”. Si aggrappano disperati all’ultimo filo dell’accanimento terapeutico della menzogna che li tiene ancora in vita, quello dei sondaggi truccati “ad hoc” poiché manomessi nel calcolo percentuale da una grottesca e allucinante sottrazione preventiva della così definita “area grigia dell’astensione”. In questa funesta apocalisse, che investe innanzitutto le Istituzioni (ed è bene ricordarsi che la primissima di esse è rappresentata dal Popolo..) tutti i partiti e le loro fedelissime istituzioni “seconde” percepiscono il dolore lancinante della più grande aggregazione, quella cioè rappresentata dagli astensionisti, ovvero da quegli elettori che hanno già deciso che eserciteranno il loro diritto di voto “non” recandosi alle urne, oppure votando scheda bianca, nulla o non attribuibile. A questo punto li assale il panico, che fa storcere loro i nasi facendoli piombare in un assoluto sordo-muto-ciechismo… Tacciono facendo finta di non vedere, né sentire, questa imponente mole popolare che sta per fagocitarli e che si riprenderà quella sovranità scippata e calpestata da ignobili lestofanti. La loro avidità è tale da spingerli a trascurare anche le dolorosissime ferite loro inferte dall’autoflagellazione e dai conflitti fratricidi; spingendoli inoltre ad ignorare perfino il cospicuo debito maturato innanzitutto con la storia. Che sta riservando loro una fine certamente indegna e ingloriosa. 

Per il Movimento Astensionista Politico Italiano (CVDP – Commissione di Vigilanza per la Democrazia Partecipativa) Antonio Forcillo, portavoce nazionale