Braccianti morti in rogo a Rignano

3 marzo 2017 | 10:47
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Braccianti morti in rogo a Rignano

Due cittadini di nazionalità africana, probabilmente del Mali, sono morti a causa di un incendio di vaste proporzioni che si è sviluppato nella notte all’interno del ”Gran Ghetto”, la baraccopoli che si trova nelle campagne tra San Severo e Rignano Garganico. Quando si è sviluppato il rogo, che in pochi minuti ha avvolto numerose baracche, sul posto erano già presenti i vigili del fuoco, carabinieri e agenti di polizia che stavano presidiando l’area dopo lo sgombero cominciato il 1 marzo. La federazione regionale dell’USB Puglia, esprime la massima solidarietà alle comunità dei braccianti migranti del “campo” di Rignano Garganico distrutto dalle fiamme questa notte e che ha causato la morte di due cittadini migranti. “Queste sono le conclusioni tragiche di anni di assenza di politiche reali di accoglienza e il clima di caccia all’immigrato costruito nel nostro paese e nella nostra regione. Si legge in una nota stampa dell’Usb. Migliaia di braccianti agricoli buoni per i lavori schiavistici nelle campagne foggiane e pugliesi, a cui non viene riconosciuta alcuna dignità umana. Questi episodi-afferma il sindacato- sono proprio la conseguenza della caccia alle streghe dei benpensanti razzisti. Aver avviato lo sgombero del campo di Rignano senza coinvolgere i Lavoratori che lo abitano è stato un atto di prepotenza istituzionale che non è possibile accettare. Amministratori locali, politici regionali, imprenditori agricoli, hanno la responsabilità di queste due morti. L’Unione Sindacale di Base sosterrà tutte le iniziative di solidarietà e assistenza legale possibile e allo stesso tempo invita tutti i veri antirazzisti alla massima mobilitazione”.