Matera 2019, sfumano le occasioni di sviluppo ma la Fondazione non risponde

2 febbraio 2017 | 12:23
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Matera 2019, sfumano le occasioni di sviluppo ma la Fondazione non risponde

Nella prossima seduta consiliare avremo l’opportunità di avere in audizione la Magnifica Rettrice dell’Università degli Studi della Basilicata, nella sua qualità di Presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, e il Direttore delle stessa Fondazione Paolo Verri. Si tratterà di sicuro di un momento di confronto costruttivo in vista del perseguimento di un obiettivo divenuto patrimonio dell’intera Regione, ovvero quello di innescare dinamiche di sviluppo a seguito del conseguimento del titolo di Capitale europea della Cultura 2019. Sarà di sicuro l’occasione per verificare lo stato dell’arte delle azioni preventivate nel Dossier di candidatura, in considerazione dei tempi, oramai imminenti, per la celebrazione del prestigioso riconoscimento ricevuto. Ad oggi difatti, rispetto a quanto fatto, restano alcune domande inevase, alle quali si sommano quelle divenute “antiche”: ma il logo della Fondazione è quello definitivo? È possibile adoperarlo per fini commerciali? Nell’eventualità, con quali modi? Sul piatto ci sono quindi le cose da fare, una fra tutte l’Istituto Demo-Etno-Antropologico (I-DEA), indicato come uno dei due pilastri nel dossier, e di cui ad oggi non conosciamo i tempi di realizzazione. Raccogliendo una sensibilità divenuta generale, ci sentiamo di dire che il Cda sembra non avere una sua agenda dei lavori; che le cose accadano in qualche modo, su incipit che non provengono più dalla città di Matera, sua sede legale, nella quale per altro ci risulta che lo stesso Cda non usi riunirsi. Infine ci riferiamo alle azioni da mettere in campo ed ai soggetti da coinvolgere. La nomina della Rettrice a capo della Fondazione aveva fatto sperare ad una ripartenza di quello che era un soggetto insostituibile per la candidatura della stessa della città di Matera, ovvero l’Università a Matera. E invece, anche soltanto guardando dall’esterno a quello che avviene nel polo materano, le condizioni che dobbiamo registrare sono quelle di sempre: assenza di una sede definitiva; mancata consegna del campus; corsi di laurea chiusi o spostati a Potenza. Eppure il titolo parlava chiaro: Capitale europea della cultura, quindi assolutamente coerente con la prospettiva di crescita delle istituzioni culturali presenti sul territorio. La verità è che la nuova Fondazione, nata con il meritorio intento di mettere a parte tutta la regione degli eventuali vantaggi che sarebbero potuti derivare dalla nomina riconosciuta a Matera, non sta funzionando come centro di realizzazione delle azioni preventivate, quasi ci trovassimo di fronte ad una tela che viene disfatta giorno dopo giorno e che di sicuro non potrà metterci nelle condizioni di onorare il traguardo conseguito, nel recente passato.

Nicola Trombetta e Angelo Montemurro Consiglieri Comunali del Centrosinistra Città di Matera