I politici che sanno fallire meglio degli altri
Diciamocelo, la gestione delle acque e dei rifiuti in Basilicata è stata ed è un disastro senza appello.
Dall’Eipli ad Acqua spa, da Acquedotto Lucano ai Consorzi di Bonifica, dal Pertusillo a Fenice, dal Centro Olio di Viggiano a quello di Corleto. Dalla vicenda dello schema idrico Basento-Bradano all’ Egrib. E l’elenco non è completo. Decenni di gestione confusa, pasticciata, con evidenti sovrapposizioni di ruoli e funzioni. Decenni di omissioni, inchieste giudiziarie, arresti e prescrizioni, denunce e insabbiamenti. Spartizioni di poltrone, incarichi milionari agli amici degli amici, assunzioni clientelari, corruzione. E che dire dei famosi piani regionali di gestione dei rifiuti? Almeno tre piani e nessuno applicato, e ogni volta sembrava la prima volta. Intanto i lucani pagano, a caro prezzo, servizi scadenti o mai ricevuti. Intanto la cupola della monnezza continua a fare affari milionari. Intanto i petrolieri continuano a calpestare i più elementari diritti umani delle popolazioni locali. Intanto una classe politica sopravvive a ste stessa dai tempi dell’istituzione delle Regioni, da oltre quaranta anni. Dopo decenni, siamo ancora a navigare nel dubbio. Nel dubbio che ci avvelenano quando respiriamo l’aria e quando beviamo l’acqua, quando consumiamo prodotti agro-alimentari di “eccellenza” e quando facciamo una passeggiata nei parchi protetti. Nel dubbio delle sospensioni idriche improvvise e dei depuratori malfunzionanti o inesistenti. Nel dubbio che nelle valli e sulle colline siano sepolti rifiuti di ogni specie. Nel dubbio che questa situazione di disastro sia voluta da chi sui disastri ci guadagna. Nel dubbio che anche chi urla dai banchi dell’opposizione sia un complice dei disastri. Togliamoci ogni dubbio. Questi politici hanno fallito e sono falliti da decenni, e non solo nella gestione delle acque e dei rifiuti, ma nessuno ha mai emesso un provvedimento esecutivo nei loro confronti. Lo facciano i cittadini, tra un po’ di mesi, quando lor signori si candideranno o ricandideranno alla guida della Regione o in Parlamento, magari travestiti da nuovi profeti e da veri rivoluzionari. Attenti, sapranno fallire meglio. Grazie all’esperienza di quaranta anni.