E’ morta Serafina Ferraro, la maestra che ha combattuto per riavere la casa

28 febbraio 2017 | 11:21
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E’ morta Serafina Ferraro, la maestra che ha combattuto per riavere la casa

A Trecchina, paese nel quale ha vissuto, la conoscevano tutti come zia Fifina. Serafina Ferraro, la maestra di tanti bambini lucani, se n’è andata questa mattina a Prato, nella casa del figlio dove viveva ormai da tempo. Circa due mesi fa una ricaduta aveva aggravato le sue già precarie condizioni di salute.

Di Serafina Ferraro abbiamo raccontato, più volte, la battaglia per poter rientare nella sua casa. L’abitazione di Trecchina che aveva dovuto abbandonare nel 1998 perché danneggiata dal terremoto che nel settembre di quell’anno aveva colpito l’area sud della Basilicata. La casa di zia Fifina era stata inserita nel programma di ricostruzione post sisma. Ritardi nell’avvio del lavori, grovigli burocratici e altre inspiegabili anomalie hanno fatto sì che Serafina rimanesse fuori di casa per quasi 19 anni. Ed è per questo che aveva intrapreso una dura battaglia con il Comune di Trecchina per vedere affermato il suo diritto. Della vicenda si occuparono anche le Iene che, giunte a Trecchina a fine settembre 2015, misero attorno a un tavolo Amministrazione comunale e ditta che aveva eseguito i lavori riuscendo a strappare la promessa che dopo venti giorni zia Fifina avrebbe riavuto la sua casa. Nulla di tutto questo è accaduto. Serafina ha sperato fino all’ultimo di “poter tornare a morire a casa mia”. Il desiderio che l’ha tenuta in vita fino a quando il suo fisico non si è arreso non è stato esaudito. Sono caduti nel vuoto anche gli appelli a farla ritornare nella sua casa per esalare l’ultimo respiro. Non cadrà nel vuoto però l’esempio che questa donna ha dato a tutti quelli che l’hanno conosciuta e amata. Al figlio Carmine e alla nuora Antonella che con lei hanno sempre fatto squadra. Ai suoi amati nipoti, che oltre a darle tanto amore, l’hanno sostenuta e aiutata a portare avanti la sua battaglia. E anche noi, zia Fifina, non ti dimenticheremo mai. Avremmo voluto raccontare il lieto fine della tua storia, vederti felice nella tua casa. Così non potrà essere. Ma siamo certi che, ovunque sarai, saprai dimostrare che combattere per i propri diritti è già una vittoria.