Tra Avigliano e Filiano di nuovo fuori uso la conduttura di Piano del Conte

14 gennaio 2017 | 18:28
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Tra Avigliano e Filiano di nuovo fuori uso la conduttura di Piano del Conte

Piano del conte è una frazione divisa a metà fra due comuni, Avigliano e Filiano. Luogo conosciuto come oasi di tranquillità, è l’ideale per andare in bicicletta, fare semplici passeggiate o escursioni più lunghe attraverso gli splendidi boschi della riserva. All’indubbia bellezza del paesaggio agricolo punteggiato da vecchie e nuove masserie poste sulle alture circostanti, il sito custodisce veri e propri ”pezzi di storia” come le pitture rupestri di Carpini e l’insediamento Doria Pamphilj che conserva i resti dell’antico Lago ”Pesole”, bacino pleistocenico di particolare interesse ambientale e naturalistico. Nonostante questo, vi è sempre stato poco interesse da parte di soprintendenze e amministrazioni locali, spesso in ritardo anche nello svolgimento della normale manutenzione ordinaria: strade abbandonate (con innumerevoli buche sul manto stradale a volte da mettere in pericolo la sicurezza dei passanti e soprattutto di noi Residenti), piante sulle rampe stradali lasciate crescere, ritardi nel pulire le strade dalla neve. Piano del conte è oggetto soprattutto in questi ultimi anni di numerosi interventi, con cadenza bimestrale\trimestrale, per il ripristino della conduttura idrica locale a seguito delle innumerevoli rotture della stessa. La conduttura, realizzata negli anni sessanta/ottanta e posizionata parallelamente alla strada principale ad una profondità di circa 1-1.5 metri, risulta obsoleta, non più capace di garantire ai residenti, né la portata giusta né la resistenza all’usura del tempo. A tutt’oggi non ci sono riscontri, anzi in questo preciso istante dovrebbero essere a lavoro gli operai dell’Acquedotto per l’ennesima rottura della conduttura. Nell’attesa, noi residenti, ci consoliamo con i troppi “rattoppi” effettuati lungo la rete idrica, può darsi che così facendo, alla fine riusciremo a sostituire l’intera condotta. In attesa della prossima “rottura”, continuiamo ad armarci di contenitori di emergenza per la raccolta dell’acqua, perché nessuno sa quando e come.. ma siamo sicuri che avverrà.

Davide Mecca