Servizio civile: “Ci hanno chiesto i titoli e poi li hanno ignorati”

5 dicembre 2016 | 20:15
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Servizio civile: “Ci hanno chiesto i titoli e poi li hanno ignorati”

Volontari per un patrimonio da promuovere e valorizzare. Questo è il titolo del progetto del Servizio Civile Nazionale presentato dal Comune di Savoia di Lucania (Potenza). Un progetto dai nobili intenti, diremmo tutti. Se non fosse che, per la valorizzazione del patrimonio e del sistema museale e bibliotecario, sarebbe necessaria dapprima una valorizzazione delle risorse umane presenti nel territorio stesso. Intento nobile aggiungeremmo quando il bando recita: “i volontari saranno preferibilmente reperiti fra gli studenti universitari e neo laureati in discipline umanistiche ed attinenti ai beni culturali.” A tal proposito è stata richiesta ai partecipanti, proprio dalla commissione giudicante, in sede di colloquio, la documentazione relativa a titoli di studio e ad esperienze acquisite nel settore. Peccato, aggiungiamo ora, che i fatti a Savoia di Lucania non corrispondano agli intenti; peccato che tutti questi titoli siano stati deliberatamente ignorati. Dovere dell’ente è fare in modo che il progetto venga realizzato a pieno, per cui è anche nel suo interesse selezionare figure che siano affini al progetto stesso. Perché pare non lo abbia fatto? Sappiamo tutti che l’Italia investe poco in cultura e di conseguenza tali progetti, seppur possano apparire di poco conto, possono rappresentare in realtà opportunità irripetibili ed essere banco di prova, nonché possibilità di crescita professionale, per chi ha investito nella propria formazione. Nel momento in cui Matera è stata eletta capitale europea della cultura, e la cultura viene vista come chiave di volta dello sviluppo locale, la scelta del comune di Savoia appare fuori da ogni logica comprensibile. Viviamo tempi in cui dilagante è l’emigrazione intellettuale dettata da un’effettiva mancanza di risorse e sbocchi lavorativi. Perché dunque non sfruttare al meglio questa occasione? E soprattutto quali sono i criteri che ha adottato la commissione giudicante se non questi presenti nel bando? Sappiamo tutti che gli enti sono tenuti a rispettare, nelle procedure per la selezione dei volontari del servizio civile, i principi di imparzialità, pubblicità e trasparenza. Siamo così sicuri che sia stata garantita l’indipendenza e l’autonomia del giudizio alla commissione di Savoia di Lucania? O hanno serpeggiato logiche che nulla hanno a che vedere con tali principi e con gli obiettivi programmatici del progetto? Pretendiamo chiarezza e, in un clima dove tutto sembra torbido e sfuggente, siamo determinati ad ottenerla, anche con strumenti legali, qualora la situazione lo richiedesse.

VERONICA BRUNO

ANTONELLA RICCIARDI

GIOVANNI RICCIARDI

MARIA GRAZIA SALVATORE