Potenza: I cittadini tirano la cinghia e i politici tirano la corda

9 dicembre 2016 | 15:36
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Potenza: I cittadini tirano la cinghia e i politici tirano la corda

Scusate il rutto populista, ma i consiglieri comunali hanno deciso che il loro lavoro nelle commissioni non vale più 28 euro a seduta, ma 49 euro

La democrazia ha i suoi costi, niente da fare. E quando una cosa costa, significa che ha un valore almeno pari al prezzo. I consiglieri comunali hanno quindi deciso che il loro lavoro nelle commissioni non vale più 28 euro a seduta, ma 49 euro. Per la verità, non si tratta di un aumento vero e proprio, ma del ripristino della situazione prima che il Comune, nel 2014, sforasse il limite di spesa previsto nel Patto di stabilità, con conseguente taglio del 30 per cento alle indennità e ai gettoni di presenza. Eppure, avrebbero potuto decidere di mantenere la riduzione del 30 per cento, se non altro per una questione di eleganza, o anche di educazione nei confronti dei cittadini, ma soprattutto per una ragione di onestà. Questi politici valgono davvero il prezzo delle loro indennità e dei loro gettoni?  Purtroppo, basta dare uno sguardo alla città per capire che la cifra è troppo alta. Costa molto il sindaco, costano molto gli assessori e anche i consiglieri. Sapete perché? Semplice. Problemi irrisolti. La povertà che dilaga. Sono almeno duemila i cittadini che hanno bisogno di un sostegno alimentare, mentre le richieste di aiuto ai centri di ascolto è in costante aumento. Esiste una questione demografica che ha assunto proporzioni preoccupanti. La disoccupazione giovanile cresce al pari dei ragazzi che fuggono dalla città. Le attività chiudono. Il fenomeno dell’usura si allarga a macchia d’olio. La città è sporca e tante strade da molti anni non vedono un marciapiede. E se la vogliamo dire tutta, sul Comune di Potenza grava il peso del recente dissesto. Mettiamola così: voi, cari amministratori e consiglieri, siete stati eletti per servire la città, non certo per sbarcare il vostro casalingo lunario. Dovreste quindi evitare azzardi di questo tipo, seppure burocraticamente giustificabili. I cittadini e le piccole imprese non capiscono perché loro devono pagare insopportabili tributi e imposte locali, mentre voi, scusate se mi scappa un rutto populista, vi raddoppiate l’incasso. Mentre i cittadini tirano la cinghia, voi sciaguratamente continuate a tirare la corda.