In Basilicata, trentadue punti di scarto a vantaggio del No, sono davvero troppi. Se Renzi sperava in una vittoria, o almeno in un quasi pareggio, Pittella avrebbe preferito nella sua Regione una netta prevalenza del Si
Invece il 63% dei lucani che è andato alle urne ha detto chiaramente No (66%) alla proposta di riforma costituzionale difesa da Pittella e dalla sua maggioranza. E questo nonostante i boicottaggi di certa politica e di certa informazione. Il presidente lucano, dunque, deve aver sentito, ancora una volta, il brutto suono di un campanello d’allarme. Perché? Perché il dato referendario fa emergere un aspetto politico non trascurabile se confrontato con i risultati delle elezioni regionali del 2013 e del referendum sulle trivelle dell’aprile scorso. Al referendum di aprile hanno votato 235mila cittadini lucani (50,16%), 225mila (96%) dei quali hanno detto no alle trivelle. Alle regionali del 2013 l’affluenza fu del 47,60%. Marcello Pittella incassò 148mila voti (67%) di coalizione, 77mila in meno rispetto alle preferenze referendarie di aprile. Il Pd lucano raggiunse il 24,84%, ossia circa 58mila voti. Era quindi già evidente ad aprile lo scarto tra la volontà popolare e la politica della maggioranza di governo, almeno in tema di trivelle. Oggi lo scarto è ancora più marcato: I cittadini lucani con 191mila No, hanno chiaramente messo un veto sul futuro della maggioranza di governo regionale. Quei 98mila Si (il 34%) sono, per il Pd renziano-pittelliano e i suoi satelliti, un risultato davvero deludente. Oggi il Pd di Pittella sa con maggiore certezza che sta governando con un consenso popolare minoritario. Si fa sempre più spazio un’opinione pubblica critica e libera, un po’ arrabbiata, disincantata, ansiosa di un vero cambiamento. I lucani non hanno creduto alle favole pittelliane e hanno difeso il loro diritto a decidere le sorti della Basilicata che, per causa della riforma costituzionale, sarebbe stata alla mercé delle multinazionali del petrolio. Se l’Italia, nei fatti, ha votato No per mandare a casa il governo Renzi, in Basilicata il voto è chiaramente un invito alle dimissioni di Pittella. Trentadue punti di scarto a vantaggio del No, sono davvero troppi.