Gettare la spugna? E’ quello che vogliono

7 ottobre 2016 | 11:15
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Gettare la spugna? E’ quello che vogliono

Ciao amica mia, buona fortuna. Ho letto la lettera che hai scritto a tua madre. Rispetto la tua decisione, capisco la tua sofferenza, ma io resto qui. In questo Sud, per continuare a combattere contro i ladri di futuro

Resto in questo Sud perché non voglio arrendermi. Potrei fuggire, come te, cercare un lavoro, anche se umile, al Nord. Ma io resto qui, perché sono stanco dei concorsi truccati, della povertà che aumenta, della mediocrità delle istituzioni. Sono stanco di elemosinare un lavoro, una raccomandazione. Sono stanco delle persone che pensano solo a se stesse, pronte a calpestare i diritti di tutti in cambio di un vantaggio individuale. Io resto qui, perché non voglio più vedere sguardi spenti e schiene piegate. Non voglio più asciugare lacrime inutili. Voglio vivere qui, e morire da meridionale in carne ed ossa, con il volto segnato dalle sconfitte e con la coscienza che ingaggia un’altra, l’ennesima, lotta. Io resto qui, perché non voglio più vedere giovani come te, come me, che abbandonano questa terra. Io resto per te che fuggi. Magari non avrò mai il lavoro che avevo desiderato, ma avrò la libertà di lottare per il sogno che ho sempre sognato: un Sud libero dai nuovi feudatari, sottratto al dominio culturale del familismo, guarito dai suoi mali più antichi. E allora, non ti biasimo, non tutti possono avere la forza di combattere fino all’ennesima sconfitta. Non tutti possono avere un cuore generoso fino allo stremo. Conosco tanti giovani che qui ce l’hanno fatta e ne conosco altri che, sono certo, ce la faranno. Pensaci, questa terra non ti ha cancellato, al contrario ti ha generato, ti ha formato, ha fatto di te un talento. Un talento che adesso finisce nelle mani di chi ci ha sfruttato e continua a sfruttarci. Un gioco a perdere. Io, invece, voglio vincere, voglio vincere qui. Io non getto la spugna, io a loro non gliela do vinta. Io resto qui, per le stesse ragioni per la quali tu vai via da qui.