Al Negro Festival tributo partenopeo a De Andrè

17 settembre 2016 | 12:09
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Al Negro Festival tributo partenopeo a De Andrè

La musica argentina, i dialetti della Basilicata e della Liguria fusi nell’idioma unico della poesia e l’omaggio al genio di Fabrizio De Andrè, declinato al napoletano, sono gli ingredienti della seconda giornata del “Negro Festival”, la rassegna nazionale di musica e cultura etnica in programma oggi (sabato 17 settembre) nelle Grotte di Pertosa- Auletta (Salerno): il terzo e ultimo giorno della rassegna – organizzata dal Comune di Pertosa con la direzione artistica di Dario Zigiotto – prevede invece (domani, 18 settembre) un concerto scoppiettante, che “colora” il tema dell’edizione 2016 (“Integrazioni – incontri e incastri tra mondi musicali”) con il live di Roy Paci che duetta con i Klezmatics, mescolando lingue e sonorità diverse a partire dalle antiche melodie Yiddish, con influenze musicali diversissime, come gospel, punk, musica araba, africana e ritmi balcanici. La rassegna è ospitata su palchi incastonati in un luogo meraviglioso, ancestrale e magico allo stesso tempo, quello delle Grotte di Pertosa-Auletta (Salerno), primo rifugio dell’uomo primitivo contro le avversità e i pericoli, e oggi simbolico rifugio della cultura e megafono della voglia di pace e di fratellanza, raccontate in musica. Il programma di oggi (17 settembre) propone quindi un amalgama eccezionale, ovvero la poesia di Fabrizio De Andrè riletta in dialetto napoletano, con le migliori voci partenopee che incanteranno il pubblico: a proporre questa sperimentazione affascinante ci sarà Maldestro (in trio) con “’A pittima”, Francesco Di Bella (in trio) con “Jamina”, Teresa De Sio (in trio), che nel 2011 fece una prima versione in napoletano di “Crêuza de mä” tradotta con il titolo che rappresenta il progetto ed Enzo Gragnaniello (gruppo completo) con “Sinàn capudàn pascià”, coordinati da Mimmo Maglionico, maestro concertatore del progetto originale. La giornata si apre sul palco di Antrosuono (ore 21.30) con Ginevra Di Marco – una delle voci femminili italiane più belle e amate, massima esponente della world music e del nuovo folk italiano – in uno spettacolo dedicato alla grande cantante argentina Mercedes Sosa, in cui ripercorre i momenti importanti della carriera de “la Negra”, cantando le più belle canzoni da lei interpretate. Sul palco principale saliranno invece Vittorio De Scalzi & Renanera, che eseguiranno insieme brani in lingua lucana e in genovese, mischiando fonemi, ritmi ed espressività melodiche e ritmiche. L’ultimo giorno del Negro Festival 2016 domani (18 settembre) porta invece in scena la tromba del siciliano Roy Paci, che duetta con i Klezmatics, famosi per la loro capacità di mescolare lingue e sonorità diverse a partire dalle antiche melodie Yiddish, con influenze musicali diverse, come gospel, punk, musica araba, africana e ritmi balcanici. I componenti della band provengono da esperienze musicali diverse, che spaziano dal jazz – il batterista Richie Barshay suonava con Herbie Hancock e Chick Corea – alle sonorità celtiche, esplorate dalla violinista Lisa Gutkin. A loro si aggiungerà Roy Paci, virtuoso della tromba e compositore e produttore artistico già noto al pubblico della musica indipendente dell’ethnojazz, accendendo aspettative frizzanti nell’incontro artistico tra lui e Frank London, il trombettista e leader dei Klezmatics. In precedenza il palco principale sarà tutto per Nando Citarella & Tamburi Del Vesuvio, in “Terra ‘e motus 20 th”. Nel vulcano pulsano i ritmi che da sempre accompagnano i canti e i balli tradizionali di tutta l’Italia Centro-Meridionale. Ma questa terra fertile ha accolto anche il battito ritmico di tutte quelle genti che da altri luoghi, attraversando il grande mare ancora oggi vi approdano. Così, rispettando la natura vulcanica di questa Terra e della sua gente, il Vulcano è il “grande tamburo” che scandisce il tempo per canti antichi e per nuove contaminazioni. Questa semplice considerazione è stata l’origine che ha ispirato il percorso dei Tamburi del Vesuvio che con questo progetto da Sud a Sud festeggiano i loro vent’anni di attività. Il palco di Antrosuono, invece, alle ore 21.30 accoglierà “The hypnotic Dance’s Time”, lo spettacolo di Giuliano Gabriele e del suo Ensemble, dedicato all’elemento primario che contraddistingue la musica tradizionale del sud Italia, il ritmo. Lo spettacolo esprime la volontà di riunire la musica delle regioni meridionali in un progetto artistico sperimentale che rimane saldamente ancorato alla tradizione della tarantella, soprattutto attraverso gli ipnotici tempi di danza, sovvertendo gli schemi sonori e armonici della musica popolare. L’ensemble è ospite di diritto in quanto vincitore dell’ultima edizione del “Premio Andrea Parodi” di Cagliari, di cui il Negro Festival è partner.