Nova Siri, il reporter Fabio Polese presenta Strade di Belfast

17 agosto 2016 | 12:22
Share0
Nova Siri, il reporter Fabio Polese presenta Strade di Belfast

Il libro del reporter Polese racconta una Belfast ancora ribelle Sono passati 18 anni dal Good Friday Agreement, gli accordi di pace firmati nell’aprile del 1998 dal governo britannico ed irlandese e 10 da quando l’Irish Republican Army (IRA) ha annunciato l’inizio della distruzione degli armamenti. Ma davvero il gruppo paramilitare nazionalista irlandese non esiste più? E il conflitto nel cuore d’Europa è completamente finito? Il reporter perugino Fabio Polese prova a spiegarlo nel suo libro/reportage Strade di Belfast. Tra muri che parlano e sogni di libertà (Eclettica Edizioni), che verrà presentato giovedì 18 agosto nel borgo antico di Nova Siri (Matera). L’autore, attraverso le storie dei protagonisti diretti, interviste inedite agli ex combattenti nazionalisti e numerose foto, racconta senza filtri la situazione attuale di una città ancora ribelle. Perché, spiega il giovane giornalista umbro, «se è vero che la situazione si è tranquillizzata, in questa terra martoriata da decenni di guerra, il passato è difficile da dimenticare e la voglia di libertà è ancora incisa nel cuore di ogni repubblicano irlandese». L’appuntamento, moderato dal giornalista Nicola Melfi, è organizzato dall’Associazione culturale Radici, con il patrocinio del Comune di Nova Siri, ed inizierà alle ore 21 in Piazza Dante.

Fabio Polese nato in provincia di Perugia nel 1984, è giornalista e fotoreporter freelance. I suoi reportage, realizzati in diverse parti calde del mondo, sono usciti nelle maggiori testate giornalistiche nazionali. In Irlanda del Nord, per quindici anni, ha seguito e studiato i nazionalisti repubblicani. In Belgio è entrato nel quartiere islamista di Molenbeek subito dopo gli attentati terroristici di Parigi alla fine del 2015. In Corsica ha incontrato i massimi esponenti indipendentisti che chiedono di staccarsi dal governo di Parigi. In Libano, dove è stato molteplici volte, ha realizzato lavori nei campi profughi palestinesi e ha intervistato i leader del movimento di resistenza sciita Hezbollah. In Kosovo ha fatto un focus sulla minoranza serba di Kosovska Mitrovica. È entrato più volte clandestinamente in Birmania nelle zone controllate dai guerriglieri di etnia Karen che da oltre sessant’anni combattono contro la giunta militare. In Thailandia ha seguito le manifestazioni che nel 2014 hanno portato all’ennesimo colpo di stato nel Paese asiatico. In Cambogia ha raccontato le conseguenze della follia di Pol Pot. In Vietnam ha documentato la vita dei cristiani perseguitati. Nelle Filippine, oltre a realizzare un reportage sui cattolici sotto tiro degli estremisti musulmani nel sud del Paese, ha vissuto con i ribelli islamici. Per Eclettica Edizioni ha pubblicato «Le voci del silenzio. Storie di italiani detenuti all’estero» (2012) e «Strade di Belfast. Tra muri che parlano e sogni di libertà» (2015). Ha collaborato al libro «Lebanon. Reportage nel cuore della Resistenza libanese» (2013), uscito per Arkadia Editore. È autore di due mostre fotografiche: «Kawthoolei, scatti in zone di guerra nella Birmania Orientale» e «Popoli in lotta».