Fondi strutturali ed annessi a Matera, si rischia il disimpegno

30 agosto 2016 | 09:39
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Fondi strutturali ed annessi a Matera, si rischia il disimpegno

Il dibattito che in questi giorni si è sviluppato tra esponenti della maggioranza e della minoranza in Comune a Matera è piuttosto squallido principalmente per la profonda ignoranza che regna. Si dibatte, con poca trasparenza, se è nato prima l’uovo o la gallina. Va da sè che non tutti i 24 milioni di euro che compongono l’accordo di programma quadro “BAR2 – Piano di sviluppo e coesione della città di Matera” sono andati perduti ma ci sono situazioni a rischio disimpegno. Il termine imposto entro cui pervenire all’assunzione dell’obbligo giuridicamente vincolante, fissato nella data del 30/06/2016 (delibera CIPE n°21 del 30/06/2014 ) e considerato non inderogabile ai fini della conservazione del finanziamento ottenuto non è stato sempre rispettato. Sarebbe, comunque, il caso di fare chiarezza sfogliando la margherita: questo Si e questo No. Ricordiamo che il BAR 2 è un accordo di programma rafforzato che significa: programmi già finanziati con altri canali, PISUS nel nostro caso, disimpegnati e riassegnati, oggi si chiamano FSC. Ricordiamo, ancora, che l’amministrazione Adduce ebbe un disimpegno di 21 Meuro sui Pisus, Luglio 2012, e di quel canale di finanziamento ne restarono in capo alla città solo 13 Meuro, importo sostanzialmente andato a buon fine. I 21 meuro disimpegnati confluirono con altri 3 Meuro rivenienti dai PIOT nei FSC e formarono l’accordo definito BAR2 di cui oggi si dibatte. Va da sè che quei progetti per i quali l’impegno giuridicamente rilevante non è stato sottoscritto in tempo utile confluiranno nella programmazione dei PO Fesr 2014/2020 a valere sulle risorse già destinate alla città non già nello specifico Asse, il V precedentemente, perchè non esiste più ma troveranno collocazione in altri ASSI. Nella futura programmazione confluiranno gli interventi non ultimati con le c.d. “Risorse Liberate” ed i predetti Pisus. Detto questo avremo modo in futuro di approfondire. Occorre soffermarsi adesso su un Progetto degli FSC ed è quello identificato come BAR2 08 “Completamento ipogei piazza Vittorio Veneto” e per il quale è stato destinato 1 Meuro delle risorse disponibili. Non risaliamo all’intervento del 1991, ormai storicizzato, e con il quale venne stabilizzato l’esistente. In quella occasione scomparve la strada che divideva la piazza, fu spostato il monumento ai caduti, fu realizzata una fontana che pur essendo di nuova generazione e che integra un gioco di luci e suoni non è risultata gradita alla città- campanilismo?-, furono fatti altri interventi ma il più significativo è stato quello con il quale sono stati riportati alla luce i locali ipogei che erano stati, nel corso del tempo, coperti e dimenticati dalla città. Arriviamo al 2005 quando si pensò di valorizzare quei locali ipogei con la realizzazione di un Centro di Accoglienza Turistico Culturale, definito Visitor’s Center per un importo complessivo di 2,350 Meuro, se ne sono spesi effettivamente 1,974 più spese tecniche ed erano risorse che risalivano ai vecchi FAS. Con la programmazione europea 2007/2013, i Pisus, si pensò di destinare altri 1,485 Meuro per completare l’intervento. Il progetto venne, poi, traslato negli FSC e rimodulato a 0,800 Meuro, eravamo alla fine del 2013 e nella relazione sottoscritta e relativa all’intervento si disse testualmente” Durante i lavori di riqualificazione della piazza Vittorio Veneto, realizzati dall’Amministrazione Comunale di Matera nell’ultimo decennio del secolo scorso, sono venute alla luce, al di sotto della quota di calpestio della stessa, antiche strutture ipogee che si identificano come ultime propaggini dei Rioni Sassi, sulla città “del Piano”, corrispondente all’asse urbano Sette-Ottocentesco di via Ridola, via del Corso, piazza Vittorio Veneto e via XX Settembre. L’intervento in progetto fa seguito ad una serie di opere realizzate dall’Amministrazione Comunale e si rende necessario adesso uno nuovo al fine di riqualificare detti ambienti e renderli fruibili all’utenza” .Per rendere fruibili quei locali oltre ai 2 meuro già spesi occorreva spenderne altri. Il progetto aveva già i relativi pareri della soprintendenza, in quanto stralcio del precedente oggetto di finanziamento PISUS, si disse. Arriviamo a Marzo del 2016 e quel progetto viene rimodulato ancora una volta e la spesa totale balza ad 1 Meuro. Si era a pochi mesi dal capodanno RAI e si è pensato di rinforzare la struttura con opere murarie tali da modificare il progetto originario. Il visitor’s center, per il quale si sono già spese belle risorse, passa in secondo ordine. Il progetto esecutivo viene approvato in assoluto silenzio dal Comune in data 17-5-16, ed è andato in appalto ed i lavori sono già stati aggiudicati. Nessuno lo conosce! E’ ignoto soprattutto alla locale Soprintendenza per le Belle Arti ed il Paesaggio che deve rilasciare parere vincolante. Anche i cittadini hanno il diritto di essere coinvolti in scelte che investono una area urbana che è il biglietto da visita della città. Essi non possono essere considerati semplici sudditi da tartassare!

Pio Abiusi, Associazione Ambiente e Legalità