Sanità lucana, la Commissione europea tira le orecchie alla Franconi

7 luglio 2016 | 17:23
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Sanità lucana, la Commissione europea tira le orecchie alla Franconi

“Una nuova tegola sta per abbattersi sulla sanità lucana, oggetto delle attenzioni della Commissione Europea per effetto della Legge Regionale n.53 del novembre 2015, la cosiddetta leggina, con cui la Giunta regionale ha spostato a luglio di quest’anno l’applicazione in Basilicata della direttiva europea sull’orario di lavoro del personale del servizio sanitario regionale” A sostenerlo è Michele Napoli, Presidente del Gruppo Forza Italia di Basilicata, che nel commentare la notizia riportata da organi di stampa precisa che secondo l’Organo comunitario :” La definizione con legge regionale di un periodo di riferimento di 12 mesi per il calcolo del lavoro massimo settimanale di 48 ore del personale del sistema sanitario solleva una questione di compatibilità con la direttiva europea”. Non è la prima volta, ha precisato Napoli, che la leggina assurge agli onori della cronaca e per fatti poco edificanti, basti pensare alla deliberazione con cui a gennaio il Consiglio dei Ministri ha promosso l’impugnazione della legge della Regione Basilicata dinanzi alla Corte Costituzionale. Quando il Consiglio Regionale fu chiamato ad esprimersi sulla legge, ricorda l’esponente azzurro, il Gruppo Consiliare di Forza Italia sottolineò con forza “ i limiti di quel testo normativo con il quale la Giunta cercava solo di prendere tempo, facendo slittare ulteriormente l’applicazione della normativa europea sull’orario di lavoro con la quale si intendeva garantire al personale del comparto sanitario turni di lavoro più umani, evitando i rischi connessi alla erogazione di prestazione oggettivamente delicate in condizioni di stress e stanchezza fisica e mentale”. L’errore che è stato commesso approvando la leggina, ha proseguito Napoli,” è stato quello di non riuscire a capire che medici ed infermieri sono da anni esposti ad autentiche maratone lavorative, con turni di lavoro che si protraggono per moltissime ore e che comportano maggiori possibilità di errore”. Lo dimostra la crescita esponenziale, negli ultimi anni, l’entità dei risarcimenti corrisposti ai pazienti vittime di errori sanitari o di veri e propri casi di malasanità. Apprendiamo, ha concluso Napoli, che Bruxelles a causa della normativa lucana ” ha attivato il sistema Eu Pilot, cioè il passaggio antecedente all’attivazione della procedura di infrazione, l’ennesimo, speriamo ultimo scivolone di cui deve rispondere l ‘Assessore alle Politiche della Persona”.