Mare lucano, enterococchi ed escherichia coli oltre soglia in tre punti

5 luglio 2016 | 12:38
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Mare lucano, enterococchi ed escherichia coli oltre soglia in tre punti

Un carico inquinante, costituito da enterococchi intestinali maggiori di 400 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli maggiori di 1000 UFC/100, ml che si riversa in mare. E’ questo il risultato dei campionamenti effettuati alla foce del fiume Basento, a Metaponto; alla foce del canale Bufaloria a Lido Torre 

di Scanzano Jonico e a Foce canale in corrispondenza di via Idrovora a Nova Siri. Unico punto in cui non sono stati riscontrate criticità è quello monitorato alla spiaggia di Calaficarra a Marina di Maratea. La carenza del sistema depurativo, sia dei comuni costieri che dell’entroterra, rischia di mettere in pericolo il mare lucano. È questo il bilancio della tappa in Basilicata della storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane – realizzata anche grazie al contributo del COOU, Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati eil sostegnodei partner tecnici NAU e Novamont – che ha ripreso il suo tour per la Penisola. L’istantanea regionale sulle acque costiere è stata presentata questa mattina in una conferenza stampa a Maratea da Serena Carpentieri, responsabile di Goletta Verde e Valeria Tempone, direttore Legambiente Basilicata alla presenza di Domenico Cipolla, sindaco di Maratea e Angelo Labella, comandante Capitaneria di Porto di Maratea. “Il monitoraggio di Goletta Verde – si legge in una nota di Legambiente- prende in considerazione il campionamento dei punti critici che vengono principalmente scelti in base a un “maggior rischio” presunto di inquinamento. Per questo vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge: queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta all’insufficiente depurazione dei reflui urbani che attraverso i corsi d’acqua arrivano in mare. Legambiente, è bene ribadirlo effettua un’istantanea che non vuole sostituirsi ai monitoraggi ufficiali e non assegna patenti di balneabilità̀. È evidente, però, che i due punti critici evidenziati dai nostri monitoraggi meritano un approfondimento da parte delle autorità preposte. “Si tratta di un monitoraggio puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni, anche perché si tratta di punti dove molto spesso è alta l’affluenza dei bagnanti – sottolinea Serena Carpentieri, responsabile di Goletta Verde -. Sono passati oltre dieci anni dal termine ultimo che l’Unione Europea ci aveva imposto per mettere a norma i sistemi fognari e depurativi, ma piuttosto di agire non abbiamo fatto altro che collezionare multe. L’ultima procedura d’infrazione aperta dall’Ue nei confronti dell’Italia coinvolge anche 41 agglomerati lucani, quasi la metà di quelli presenti in questa regione. A pagare l’immobilismo cronico delle istituzioni saranno al solito i cittadini. Chiediamo quindi alle autorità competenti di intensificare i controlli nelle zone più prossime a queste fonti di inquinamento, frutto di una una cattiva gestione del sistema depurativo sia dei comuni costieri che dell’entroterra”. “Ogni anno al passaggio di Goletta Verde denunciamo la grave carenza depurativa di questa regione e puntualmente ogni anno dobbiamo prendere atto che poco o nulla è stato fatto su questo fronte – aggiunge Valeria Tempone, direttore di Legambiente Basilicata -. Per una regione che vuole puntare sulla salvaguardia del proprio patrimonio naturalistico e su un turismo di qualità questa situazione non è più tollerabile. Serve l’adozione di misure concrete, che seguano le tante buone intenzioni proposte fino ad ora e che invece non hanno trovato un’effettiva attuazione. Un importante segnale su questo fronte potrebbe essere istituire finalmente l’area marina protetta che potrebbe rappresentare un contributo fondamentale alla tutela del prezioso ecosistema marino-costiero di Maratea e darebbe un ulteriore importante impulso allo sviluppo di un turismo di qualità in questa perla del Tirreno. Un’area protetta che possa diventare non solo un’occasione per la conservazione della natura ma anche uno strumento moderno di gestione integrata e sostenibile del territorio. Solo così si potrà salvaguardare la ricca biodiversità di questa terra, implementando al contempo la green economy e valorizzando il turismo”. I prelievi e le analisi di Goletta Verde vengono eseguiti dai tecnici di Legambiente che anticipano il viaggio dell’imbarcazione a bordo di un laboratorio mobile attrezzato. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nel laboratorio mobile lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, pH, conducibilità / salinità). Le analisi chimico-fisici vengono effettuate direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo.