Pittella Marcello querela a sua insaputa

1 giugno 2016 | 11:23
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Pittella Marcello querela a sua insaputa
Pittella Marcello querela a sua insaputa
Pittella Marcello querela a sua insaputa

C’è un magistrato di Catanzaro che notifica un avviso di garanzia alla direttrice di Basilicata24, Giusi Cavallo, “perché, in concorso con altri, per mezzo della stampa, pubblicava sul quotidiano online Basilicata24 notizie diffamatorie della reputazione di Pittella Marcello, in data 29 ottobre 2014”.

C’è un giornale locale che oggi, 1 giugno 2016, pubblica un lungo articolo in cui l’anonimo giornalista scrive che: “Sentito il governatore Marcello Pittella ha dichiarato di non ricordare di aver mai sporto querela nei confronti di Basilicata24… Ha inoltre aggiunto che difficilmente potrebbe essersene dimenticato…”

Pittella dica la verità. Se ciò che scrive quel giornale locale è vero, dovremmo immaginare scenari grotteschi e allo stesso tempo inquietanti. Pittella non ha querelato? Quindi il magistrato ha commesso un abuso. Il reato di diffamazione va perseguito solo su querela di parte. E perché il magistrato avrebbe dovuto commettere un abuso? L’avviso di garanzia è un falso? I Carabinieri in redazione un’invenzione? La convocazione in Caserma della direttrice Cavallo è il frammento di una fiction? Pittella dichiari pubblicamente e senza equivoci qual è la verità, almeno la sua verità.

Continuiamo a chiederci perché per una banale querela per diffamazione il magistrato ha dovuto disporre la clonazione dell’hard disk del computer della direttrice Cavallo? Che c’entra con il reato di diffamazione a mezzo stampa che sarebbe stato commesso il 29 ottobre 2014? E ancora ci chiediamo: se il corpo del reato è un articolo pubblicato nel 2014 perché si procede ancora oggi? Sono stati necessari lunghi mesi di indagine? Ma per favore! La vicenda, dunque, si fa ingarbugliata proprio come piace a certa stampa abituata a servire “i padroni” con i giochi di prestigio della disinformazione.

Qualcuno mente? Se il magistrato di Catanzaro ha firmato un avviso di garanzia per diffamazione qualcuno deve aver querelato. Se nessuno ha querelato, il magistrato è perseguibile penalmente. Se Pittella ha querelato, il giornale locale ha mentito. Se il giornale locale non ha mentito, ha mentito Pittella. E il presidente di una Regione non può mentire né può prendersi gioco di un magistrato. Sarebbe un comportamento gravissimo, che in un paese civile porterebbe a una sola conclusione: dimissioni.

Perché tutto questo? Evidentemente gli interessi intorno a questa vicenda sono altri. Magari inconfessabili. Una cosa è certa. Gira e rigira, al centro c’è sempre la vicenda della nostra inchiesta sulla donna morta all’ospedale san Carlo di Potenza. Su quella morte è in corso un processo che suscita preoccupazioni in molti ambienti della Basilicata. Ma ci sarebbe dell’altro, ve ne parleremo quando avremo documenti inequivocabili su quegli interessi inconfessabili.