Tritolo in Puglia: “Doveva servire per il procuratore Colangelo”

11 maggio 2016 | 09:57
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Tritolo in Puglia: “Doveva servire per il procuratore Colangelo”

Doveva servire per ammazzare il procuratore di Napoli Giovanni Colangelo il tritolo sequestrato lo scorso 29 aprile a Gioia del Colle (Bari). La notizia è stata rivelata agli inquirenti della Dda di Bari da un collaboratore di giustizia vicino alla Sacra Corona Unita ma originario del napoletano il quale, in cella, alla fine del 2015, 

sarebbe entrato in contatto con uomini della camorra che parlavano di un agguato al magistrato. Sulla vicenda- riporta Ansa.it- indaga il pm Antimafia barese Roberto Rossi, che ha coordinato anche le indagini che hanno portato al sequestro, lo scorso 29 aprile, di 550 grammi di esplosivo letale, nascosto sotto un albero, di fronte al cancello della tenuta di un boss di Gioia del Colle (Bari), il trafficante di armi Amilcare Monti Condesnitt, il quale per questa vicenda è ora in carcere con altre 4 persone. E proprio a Gioia del Colle, stando alle dichiarazioni del pentito, sarebbe dovuto avvenire l’attentato al magistrato. Il clan che lo stava progettando aveva infatti studiato gli spostamenti di Colangelo fra Puglia e Campania e avrebbero colpito a Gioia, dove il capo della Procura di Napoli abita. Gli inquirenti avevano mantenuto il riserbo sul sequestro. Oltre a Monti Condesnitt erano stati sottoposti a fermo il suo braccio destro, Francesco Paolo Ciccarone, di 40 anni di Santeramo in Colle (Bari), Antonio Saponaro, di 35 di Bari, Giuseppe Piscopo, di 24 di Bitonto (Bari) e il Paolo Paterno, di 33 di Bari.