Quella battaglia ogni mattina davanti allo specchio

31 maggio 2016 | 17:42
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Quella battaglia ogni mattina davanti allo specchio

Prima le minacce, precedute da strani incidenti d’auto. Poi il  rinvio a giudizio del sottoscritto. Poi l’ospedale San Carlo e la campagna mediatica contro la nostra direttrice responsabile Giusi Cavallo

A seguire uno strano avviso di garanzia, con annessa “incursione” dei carabinieri nella Redazione. Nelle settimane scorse ancora minacce e intimidazioni. In mezzo, e nel frattempo, misteriosi personaggi ci hanno cercato e contattato più o meno segretamente, per raccontarci le loro verità circa presunte oscure vicende lucane. Molte volte ci siamo chiesti che cosa è veramente accaduto dopo la nascita del nostro giornale? Quali nervi abbiamo toccato con le prime inchieste e con tutte le altre? Volevamo fare solo un giornale. Raccontare una Basilicata che nessuno raccontava, liberi dai vincoli con i partiti e con le loro consorterie. Liberi dalle lobby più o meno visibili, dai legami corti con i potenti di turno. Abbiamo scoperchiato il malaffare nel settore dei rifiuti, della sanità, nella pubblica amministrazione, nell’affaire petrolio. In cinque anni oltre 150 inchieste. Abbiamo sostenuto cause di cittadini vittime di abusi e sopraffazioni. Un lavoro enorme, svolto con mezzi scarsissimi, con risorse sempre al limite, e devo dire con grande onestà, coraggio e professionalità da parte di tutti. Nel frattempo abbiamo dovuto subire aggressioni da ogni versante. Mai, nel panorama editoriale lucano, un giornale è stato al centro di tanti feroci attacchi. Volevamo fare solo un giornale per bene. In questa terra, però, è difficile, quasi impossibile. Il motto “armiamoci e partite”, appartiene ancora a molta gente. L’ipocrisia dilaga, l’opinione pubblica fa fatica a raggiungere livelli decenti di capacità critica. La paura è all’ordine del giorno. Accostare il proprio nome al nostro giornale, per alcuni è causa di guai. Ecco, questo è l’ambiente sociale e culturale dove siamo sopravvissuti. Ma non indietreggiamo. Anzi rilanciamo. Ci rivolgiamo a coloro che sono orgogliosi di accostare il proprio nome al nostro giornale. Ci rivolgiamo ai cittadini lettori che non hanno mai smesso di credere nel giornalismo libero e indipendente, a quelli che non fuggono quando vedono “ la mala parata”, a quelli che non tradiscono per un piatto di lenticchie. Ci rivolgiamo ai cittadini che credono ancora nel riscatto sociale e civile di questa terra. Insieme abbiamo perso alcune battaglie e vinte altre. Ma una battaglia, per dirla con Montanelli, la vinceremo sempre: Quella che s’ingaggia ogni mattina, davanti allo specchio.