Performance sanitarie, Regione paga quasi 500mila euro per farsi valutare

21 maggio 2016 | 11:33
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Performance sanitarie, Regione paga quasi 500mila euro per farsi valutare

Ammonta a quasi 500mila euro, per l’esattezza 468mila, la cifra complessivamente messa in campo dalla Regione Basilicata per la valutazione delle performance nelle strutture sanitarie lucane. Il “giudizio” sul funzionamento della sanità lucana è affidato, a pagamento, alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Servizio che però potrebbe essere espletato dall’Agenas, Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, ente pubblico non economico nazionale, che svolge una funzione di supporto tecnico e operativo alle politiche di governo dei servizi sanitari di Stato e Regioni, attraverso attività di ricerca, monitoraggio, valutazione, formazione e innovazione. 

A segnalare il caso è il consigliere regionale di Forza Italia Michele Napoli dopo aver preso visione della Delibera  di Giunta regionale n° 490 del 13 maggio 2016, con la quale il governo regionale lucano si appresta a dare il via, per l’anno in corso e quello immediatamente successivo, alla collaborazione con l’Istituto toscano al fine di sottoporre a “controllo, misurazione e confronto, anche interregionale, le prestazioni che vengono erogate dal Sistema sanitario“.

Che la regione Basilicata debba provvedere alla costante valutazione delle performance delle strutture del servizio sanitario regionale è assolutamente condivisibile- spiega Napoli- non è dato capire però perché debba farlo attraverso una Convenzione con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che costerà alle casse regionali, per il biennio 2016-2017, ben 94.000 euro nel mentre il medesimo servizio può essere offerto a costo zero dall’Agenas”. Il rapporto della Regione con gli esperti della Scuola Superiore S. Anna di Pisa – ha precisato l’esponente azzurro – non nasce oggi ma nel 2011, al costo di 40.000 euro, prosegue poi nei successivi quattro anni, fino al 2015, al maggior costo di 60.000 euro l’anno e quali risultati abbia prodotto non è dato sapersi”. L’unica cosa certa ha precisato Napoli “è il lento e costante regresso del Sistema Sanitario Lucano, testimoniato dalla 12 posizione occupata nella classica stilata dal Ministero della Salute e da Agenas per tutte le regioni d’Italia sull’adempimento dei LEA ovvero dei livelli essenziali di assistenza”. Sul punto il Capogruppo di Forza Italia ha richiamato l’ultimo dato disponibile, quello relativo alla annualità 2013, “col Sistema Sanitario Lucano collocato al 12 posto, rispetto alla 7 posizione fatta registrare nel 2011”. Delle due l’una ha quindi sottolineato Napoli “o gli esperti dell’Istituto toscano, nel corso della loro attività di verifica, hanno fotografato lo stato della sanità lucana in modo tale che la stessa non richiede alcun intervento in senso migliorativo o, al contrario, l’hanno descritta per quello che effettivamente è, cioè un sistema che presenta qualche luce e molte ombre, con i decisori istituzionali che non sono riusciti a prendere atto del suo stato favorendone la tendenza negativa”. Lecito per l’esponente azzurro, alla luce dei risultati conseguiti, porre la domanda sul “perché proseguire tale collaborazione e non utilizzare i servizi di Agenas, che è ente pubblico di rilievo nazionale, destinato per legge, e gratuitamente, a supportare le regioni nell’attività di monitoraggio, valutazione e ricerca orientate allo sviluppo dei sistemi sanitari e al miglioramento delle prestazioni dagli stessi erogati”. Un ulteriore nuovo interrogativo sul quale il Capogruppo di Forza Italia auspica “che l’assessore Franconi sia in grado di dare una risposta che sia una”.