Potenza: rimborso biglietti, Cotrab e Comune non rispondono

28 aprile 2016 | 09:34
Share0
Potenza: rimborso biglietti, Cotrab e Comune non rispondono

Come oramai noto, l’Associazione Nazionale dei Consumatori Rete Sociale Attiva ha promosso gratuitamente una azione di rimborso per i biglietti non più validi del sevizio di trasporto pubblico locale di Potenza rilasciati da Cotrab. L’iniziativa ha registrato una grande risposta di partecipazione dei cittadini che hanno richiesto all’Associazione di agire a tutela dei propri interessi. In seguito alle azioni di Rete Sociale Attiva, la Società Cotrab ha dichiarato formalmente la volontà di procedere all’indennizzo dei titoli di viaggio non utilizzati entro 30 giorni dalla ricezione della richieste di rimborso. Decorsi infruttuosamente i termini, la Società si è chiusa in un silenzio inspiegabile anche di fronte alla intimazione ricevuta ed inoltrata da Rete Sociale Attiva. L’avvocato Luisa Rubino, responsabile dell’associazione, ha dichiarato che non solo è stato rinnovato l’invito alla società Cotrab di dare tempestivo seguito all’indennizzo dei ticket ma è stata sollecitata anche l’Amministrazione comunale ad essere vicina agli utenti del pubblico trasporto e fornire loro una risposta coerente e ragionevole per fronteggiare il disagio diffuso che il passaggio di gestione da Cotrab a Trotta Bus Service Spa ha creato. A tutt’oggi non solo ai consumatori non sono stati ancora riconosciuti i loro diritti, ma non è stata garantita una risposta, nemmeno interlocutoria, in relazione alla gestione della vicenda. Un dovere di comunicazione che suggerisce il buon senso ed impone il senso di responsabilità nei confronti dei cittadini stessi, eppure incomprensibilmente disatteso. Non possiamo non denunciare – ha proseguito l’avvocato Rubino – il perdurare di un episodio di disagio e l’ennesima brutta figura da parte della Società Cotrab e dell’amministrazione in termini di trasparenza e correttezza. Da qui il nostro invito ad assumere un ruolo dinamico affinché si esca fuori da una passività inaccettabile di cui fanno le spese ancora una volta i cittadini.