Malati di tumore: l’Asp non rinnova la convenzione all’Ant a Potenza e in Val d’Agri

13 aprile 2016 | 15:48
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Malati di tumore: l’Asp non rinnova la convenzione all’Ant a Potenza e in Val d’Agri

Abbiamo preferito dirlo personalmente alla stampa e ai cittadini: la settimana scorsa ci è stato notificato dalla Asp di Potenza che non ci sarà rinnovata la convenzione con cui da oltre dieci anni assistiamo i malati di tumore di Potenza e della Val D’Agri. Di fronte a questo annuncio, ci troviamo nostro malgrado costretti a dover dire a tutti i cittadini che da adesso in poi non prenderemo più nessun paziente in assistenza. Naturalmente concluderemo, con la professionalità che contraddistingue il nostro personale sanitario, le assistenze che abbiamo in essere.

È quanto annuncia Raffaella Pannuti, presidente di Fondazione Ant Italia Onlus a seguito del mancato rinnovo della convenzione da parte della Azienda sanitaria di Potenza dopo l’assegnazione ad altri soggetti, tramite bando, di tutti i servizi di assistenza domiciliare sanitaria, comprese le cure palliative. Abbiamo scelto di non partecipare alla “procedura di gara per l’affidamento del servizio di assistenza domiciliare sanitaria, farmacologica, infermieristica, riabilitativa, medico e psicologica – spiega il presidente – perché molto ampia e generalista, riferita alle cure domiciliari a varie tipologie di pazienti (anziani, disabili, etc), non solo all’assistenza ai malati di tumore in fase avanzatissima. Sottolineo che il bando prevedeva quanto segue: “I pazienti complessivi trattati in Cure Domiciliari di III Livello e in Cure Palliative sono circa 1250. Considerata la complessità assistenziale di questo livello, l’Azienda si riserva di trattare direttamente ovvero attraverso associazioni no profit con un importo (riconducibile alle ore da rendere per le prestazioni) non superiori a euro 600.000,00”. Apprendiamo solo ora, a gara conclusa, che la ASP non intende avvalersi di questa opzione, escludendoci di fatto dalla possibilità di intervenire nel settore delle cure palliative dove la nostra competenza a livello nazionale e internazionale è ampiamente riconosciuta e certificata. La posizione assunta dalla ASP di Potenza non può che indurre apprensione e confusione nei cittadini della Basilicata, Regione che con la Deliberazione della Giunta Regionale 1429 del 28/11/2014, “sulla carta” ha recepito la modalità organizzativa nazionale di erogazione di cure palliative domiciliari sia di base sia specialistiche, ma di fatto impedisce ai malati di tumore di usufruire di un’assistenza specialistica, dedicata e globale come quella offerta da Ant. Ci tengo a ricordare che a tutt’oggi abbiamo assistito in Italia oltre 113.000 persone malate di tumore, che l’assistenza ANT gode del certificato di qualità Uni En Iso ISO 9001:2008 emesso da un ente esterno e che portiamo avanti questo servizio dal 1985. Inoltre la legge 38, la normativa che regolamenta le cure palliative nel nostro Paese, sancisce in modo inequivocabile (art. 9 comma 3) che le Onlus sono uno strumento prezioso al fianco del settore pubblico nel garantire le cure ai pazienti affetti da malattie inguaribili e ai loro familiari.

La storia di Ant in Basilicata inizia nel 2002; la stessa Regione, riconoscendo l’alto valore e l’esperienza della nostra Fondazione, ha sottoscritto un protocollo d’intesa oneroso che ci ha aiutato a sostenere i costi per portare le cure palliative domiciliari nella Regione e assistere 3.900 persone fino a oggi. Persone che, secondo i dati di customer satisfaction del 2015, nel 90% dei casi si dichiarano molto soddisfatti del servizio ricevuto da Ant. Il mancato rinnovo della convenzione da parte della ASP di Potenza riduce in maniera drammatica una parte fondamentale delle risorse economiche che ci hanno permesso di fornire cure palliative a domicilio a 402 malati di tumore nel solo 2015, grazie alla nostra équipe multidisciplinare composta da 3 medici, 2 infermieri e 1 psicologo presente a Potenza e 2 medici, 2 infermieri e 1 psicologo a Villa D’Agri. Tra tutti i dati credo sia rilevante segnalarne una: l’assistenza Ant a Potenza ha previsto mediamente, nel solo 2015, 22 visite domiciliari gratuite del medico nella fase acuta o finale della malattia. È stato fondamentale in questi anni il sostegno dei volontari che si sono attivati sul territorio per reperire fondi da cittadini e aziende a integrazione del contributo pubblico consentendoci di fare più di quello che la convenzione con la Asp avrebbe reso possibile: grazie a loro abbiamo potuto aiutare quasi il doppio dei malati di tumore che l’Azienda Sanitaria di Potenza ci ha poi realmente rimborsato. L’appello che oggi lancio a tutti i cittadini è di aiutarci a non disperdere il valore del volontariato. I nostri volontari – annuncia Pannuti – intendono promuovere una raccolta firme per chiedere alla Asp di avvalersi dell’opzione, prevista nel bando di concorso, di convenzionare le Onlus a supporto delle cure palliative domiciliari ai sofferenti di tumore. Siamo certi che la Asp vorrà mettere in campo tutte le risorse che provengono dalla società civile, senza disperdere il patrimonio messo a disposizione dal volontariato della Basilicata. Se la risposta non sarà positiva, insieme ai nostri delegati lucani decideremo se continuare l’assistenza e le cure palliative domiciliari con le risorse che ci rimangono a puro titolo di volontariato.

Nata nel 1978 per opera dell’oncologo Franco Pannuti, dal 1985 a oggi Fondazione Ant Italia Onlus – la più ampia realtà non profit per l’assistenza specialistica domiciliare ai malati di tumore e la prevenzione gratuite – ha curato oltre 113.000 persone in 10 regioni italiane (Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Toscana, Lazio, Marche, Campania, Basilicata, Puglia, Umbria – dato aggiornato a dicembre 2015). Ogni giorno 4.000 persone vengono assistite nelle loro case da 20 équipe multi-disciplinari ANT che assicurano cure specialistiche di tipo ospedaliero e socio-assistenziale, con una presa in carico globale del malato oncologico e della sua famiglia. Sono complessivamente 433 i professionisti che lavorano per la Fondazione (medici, infermieri, psicologi, nutrizionisti, fisioterapisti, farmacisti, operatori socio-sanitari etc.) cui si affiancano oltre 2.000 volontari impegnati nelle attività di raccolta fondi necessarie a sostenere economicamente l’operato dello staff sanitario. Il supporto offerto da ANT affronta ogni genere di problema nell’ottica del benessere globale del malato. A partire dal 2015, il servizio di assistenza domiciliare oncologica di ANT gode del certificato di qualità UNI EN ISO 9001:2008 emesso da Globe s.r.l.. ANT è inoltre da tempo impegnata nella prevenzione oncologica con progetti di diagnosi precoce del melanoma, delle neoplasie tiroidee, ginecologiche e mammarie. Dall’avvio nel 2004 sono stati visitati gratuitamente 125.000 pazienti in 72 province italiane (dato aggiornato al dicembre 2015). Le campagne di prevenzione si attuano negli ambulatori ANT presenti in diverse regioni, in strutture sanitarie utilizzate a titolo non oneroso e sull’Ambulatorio Mobile – BUS della Prevenzione. Il mezzo, dotato di strumentazione diagnostica all’avanguardia (mammografo digitale, ecografo e videodermatoscopio) consente di realizzare visite su tutto il territorio nazionale. ANT opera in Italia attraverso 120 delegazioni, dove la presenza di volontari è molto attiva. Alle delegazioni competono, a livello locale, le iniziative di raccolta fondi e la predisposizione della logistica necessaria all’assistenza domiciliare, oltre alle attività di sensibilizzazione. Prendendo come riferimento il 2014, ANT finanzia la maggior parte delle proprie attività grazie alle erogazioni di privati cittadini (27%) e alle manifestazioni di raccolta fondi organizzate (28%) al contributo del 5×1000 (12%) a lasciti e donazioni (10%). Solo il 18% di quanto raccoglie deriva da fondi pubblici. ANT è la 11^ Onlus nella graduatoria nazionale del 5×1000 su oltre 35.000 aventi diritto nel medesimo ambito. Fondazione ANT opera in nome dell’Eubiosia (dal greco, vita in dignità).