Inchiesta Eni Total. Il motivo per cui Pittella dovrebbe dimettersi

3 aprile 2016 | 09:27
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Inchiesta Eni Total. Il motivo per cui Pittella dovrebbe dimettersi

Pittella ha fatto il suo spot in tv. Grazie alla testata giornalistica regionale della rai. Qualche giorno fa. Ha detto che lui nulla c’entra con le vicende giudiziarie che coinvolgono Eni, Total e tutto il resto. Bene. Nessuno, al momento, lo mette in dubbio. Ciò che insospettisce l’opinione pubblica è la sua vivacità nell’affermare che, grazie a lui, in Basilicata va tutto bene. L’Arpab è una priorità. Tant’è che “la Regione ha fatto investimenti in tecnologie e in risorse umane”. Peccato che Pittella abbia nominato uno yes man senza esperienza scientifica e tecnica a direttore dell’Agenzia per l’ambiente. Un certo Edmondo Iannicelli, già funzionario e dirigente in diverse Asl e ospedali. Già sindaco di un Comune campano. Peccato che all’Arpab sia stato nominato direttore tecnico scientifico un certo dottor Paolo Lardino, veterinario. L’investimento sull’Arpab è stato davvero utile. Utile a chi? E’ evidente che sui controlli ambientali la Regione fa di tutto per rendersi incapace. Ma lui, Pittella, continua a raccontare frottole. Mantiene la calma e fa affidamento sulle sue altolocate amicizie nella speranza che “loro capiscano il suo impegno per la causa petrolifera, di partito e di potere”. Nessuno ormai si beve la storiella della moralità, della verginità, della buona fede del presidente. Uno che vuole fare sul serio non nomina certi personaggi a dirigere un’Agenzia strategica per le sorti del territorio lucano. Uno che vuole fare sul serio, non si sarebbe girato dall’altra parte quando in val d’Agri e in val Basento, lo sapevano pure le pietre, si consumava una carneficina ambientale.  Oltre gli eventuali risvolti penali, in questa vicenda emergono chiaramente il malcostume politico e imprenditoriale fatto a sistema. Una zona franca del malaffare che in questi anni abbiamo raccontato e denunciato. Dal petrolio ai rifiuti, dagli appalti pubblici alla sanità, senza trascurare l’uso scellerato delle risorse europee. Pittella non c’era? Pittella forse non ha partecipato e non partecipa alla lotta tra consorterie per l’occupazione del territorio e per la conquista della benevolenza dei piani alti di certi palazzi? Chissà.  Rimane la considerazione che il presidente, l’assessore Berlinguer, l’assessore Franconi, almeno per il momento la loro figuraccia l’hanno fatta. Non hanno mai sentito odore di marciume. Glie l’hanno fatta sotto il naso? Se sì, basterebbe questo a giustificare le dimissioni di tutta la Giunta. Intanto la magistratura, questa volta, sembra fare sul serio. L’inchiesta si allarga a macchia d’olio. Anche se la vicenda coinvolge ancora i pesci piccoli, ex ministro compreso. Sarebbe un peccato fermarsi poco prima degli ultimi piani dei palazzi “dell’olimpo”. Magari per causa “dei segreti di Stato”, o per l’intervento autorevole del Governo nel secretare fatti e documenti.  Staremo a vedere.