Fa sorridere che il sindaco De Luca si dichiari di destra

13 aprile 2016 | 17:46
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Fa sorridere che il sindaco De Luca si dichiari di destra

E’ un De Luca sicuro si sé, quello che risponde a una fin troppo compiacente intervista di un quotidiano locale. Il tono è quello sazio di chi ormai su quella poltrona si sente sicuro. Le risposte, invece, sembrano provenire da uno spettatore, attento, ma solo spettatore, non da chi sta amministrando da due anni, senza che la città se ne sia accorta. Le soluzioni sono di là da venire, ancora c’è stupore per la situazione trovata, ancora si immaginano soltanto le soluzioni. Il contesto è quello de “il peggio è passato e io sto bene qui”. Il suo dichiararsi di destra fa sorridere, non accenna agli affidamenti a società di riferimento di consiglieri comunali, insomma, ancora c’è l’atteggiamento tipico di chi si è seduto su quella sedia da solo un mese. A leggere l’intervista, oltre a un non lieve torpore, sembra di vivere in una città che, sì, ha qualche problema, ma niente di particolare. Eppure non funziona niente. Il centro storico versa in condizioni pietose, ma la colpa è dei proprietari troppo esosi nei fitti, i parcheggi sono una ferita aperta e neanche fruttifera, da anni infatti non viene richiesto alcun pagamento, unica realtà nazionale, ma non sembrano preoccuparlo più di tanto. I rifiuti, è colpa della regione; l’Acta, fa schifo, ma in due anni dal volerla rivoltarla come un calzino, ha finito per accettarla così come è, nulla avendo fatto a riguardo, salvo le sue sollecitazioni, che tradotte significheranno un più o meno “mi raccomando” con annessa pacca sulle spalle. L’episodio del dissesto condiviso con Pittella, dopo mesi dalle rivelazioni, viene raccontato in modo un po’ diverso, ma non troppo dalle rivelazioni e ancora non si sa quando Pittella ordinò il dissesto, perché questo continua a trasparire. A un sindaco che amministra (?) una città che versa in questo stato andrebbero fatte altre e più incalzanti domande. Ma ormai De Luca, che si propugna uomo di destra, è una pedina della scacchiera sistemica che ha prima addormentato una popolazione, asservendola col metodo della raccomandazione e poi l’ha maltrattata, trovando elementi di eccellenza solo nel recuperare consenso, anche se coi metodi emersi nel recente scandalo del petrolio. L’amministrazione comunale di Potenza vivacchierà fino alla scadenza naturale, questo è ovvio, ma non sarà un bene. Piuttosto speriamo di limitare i danni.

Luciano Petrullo, Portavoce fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Città di Potenza