Impatto estrazioni petrolifere a Montemurro, chiesto intervento Prefetto

23 marzo 2016 | 12:47
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Impatto estrazioni petrolifere a Montemurro, chiesto intervento Prefetto

Il consigliere comunale della lista civica “Per Montemurro”, Antonio Santomartino e il presidente dell’associazione Cova Contro, Giorgio Santoriello, scrivono al Prefetto di Potenza per chiedere di convocare, come previsto dalla legge un consiglio comunale aperto in cui si discuta delle inumerevoli vicende legate alle estrazioni petrolifere in Val d’Agri e al loro impatto sull’ambiente e sulla salute pubblica sul territorio, e quindi anche a Montemurro. 

Scrivono Santomartino e Santoriello al Prefetto: “Premesso che le attività petrolifere in essere in Val d’Agri sono al centro di indagini già avviate dalla DDA di Potenza; in passato altri organi giudiziari hanno indagato, ed in alcuni casi, condannato aziende ed imprenditori ricadenti nell’indotto Eni in Basilicata; da atti ufficiali si desume che la Regione Basilicata non ha mai messo in campo né preventivamente né in corso d’esercizio, i dovuti sistemi di controllo/competenze, per tutelare secondo legge e buonsenso ambiente, salute e catena alimentare nei luoghi ricadenti a ridosso della aree petrolizzate lucane; nell’ultimo consiglio comunale aperto svoltosi a Montemurro nel maggio 2015, la Dott.sa Filomena Pesce del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata asseriva senza documenti alla mano, che una legge dello Stato, ossia la delibera interministeriale del 4 febbraio 1977 – all.V, fosse abrogata, cosa invece confutata in toto dagli atti amministrativi di altre regioni italiane; ad oggi permangono le criticità suddette nonché un contenzioso non risolto circa l’attuale vigenza di alcune leggi ambientali autorizzative; alcuni comuni utilizzano le royalties petrolifere per la spesa d’esercizio-corrente dell’ente ponendosi in una situazione di dissesto non conclamata e contemporaneamente di stretta dipendenza dalle royalties suddette; la Regione Basilicata, nonostante i fondi europei e regionali stanziati nell’ultimo decennio per monitorare e fotografare i maggiori parametri ambientali prima dell’inizio in larga scala delle attività petrolifere, non ha adempiuto ad alcun monitoraggio regionale ante-operam propriamente detto: piano tutela acqua, caratterizzazione geochimica dei suoli, piano regionale di tutela dell’aria etc., senza applicare alcun monitoraggio approfondito ed accreditato per la catena alimentare, quindi per la prevenzione della salute umana, o studi sitospecifici epidemiologici”; considerato che: il Consigliere Comunale, capogruppo di minoranza, ha chiesto con nota di protocollo n° 34 del 07 Gennaio 2016 la convocazione di un consiglio comunale aperto avente la suddetta premessa e relative integrazioni come odg, senza aver avuto alcuna riposta positiva dal Sindaco Di Leo; chiediamo al Prefetto di Potenza di: avocare a sé i poteri sostitutivi come stabilito per legge al fine di convocare, presiedere e dirimere definitivamente i contenziosi scaturiti dalla predetta materia di confronto in sede in consiglio comunale aperto, accertando definitivamente in sede di consiglio quali leggi siano effettivamente in vigore. E’ un diritto costituzionale e quindi implicitamente insito nello statuto comunale, convocare assisi straordinarie al fine di coinvolgere sia la cittadinanza sia di espletare al pieno il mandato consiliare, relativamente a questioni di pubblica salute“.