Discarica di Atella, emergono altre irregolarità. Ma la Regione resta a guardare

7 marzo 2016 | 16:37
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Discarica di Atella, emergono altre irregolarità. Ma la Regione resta a guardare

La brutta vicenda della discarica di Atella continua ad arricchirsi di ulteriori avvenimenti e particolari che sono ormai sotto gli occhi, colpevolmente bendati, del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata. Infatti con Delibera di giunta Comunale presieduta dal sindaco Telesca, Nicola, n. 21 del 1 marzo 2016, si viene a conoscenza di ulteriori, eventuali inadempienze da parte della ditta costruttrice che gestisce la nuova vasca di smaltimento, andata in esercizio negli ultimi mesi del 2014. Si legge che il nuovo gestore, A.M.A., vero ossimoro giuridico, società in house a totale partecipazione pubblica, attraverso una società esterna, la F4 ingegneria, con evidente ulteriore spreco di denaro pubblico, ha rilevato ulteriori anomalie, ma non già nel verbale di consegna dell’impianto di discarica bensì solo successivamente, consistenti nella rottura del sistema di abbattimento polveri della pavimentazione dei piazzali, nella rottura del cordolo in cemento all’ingresso della vasca di scarico dei rifiuti e del sistema di captazione e combustione del biogas. Che la giunta del Comune di Atella abbia ormai perso il bandolo di questa intricata matassa appare evidente dall’incompetenza dimostrata dall’AMA, fortemente voluta dal gagliardo sindaco, la quale, usando denaro pubblico affida ad un ulteriore esterno un compito che evidentemente non è in grado di svolgere ma per il quale è stata creata, cioè redigere un rapporto sullo stato di fatto all’atto del passaggio di consegne tra il vecchio gestore e, appunto l’AMA. Che la giunta Telesca sia stretta da debiti derivanti da una strana gestione finanziaria dell’impianto di discarica, appare altrettanto evidente dal Decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Torino, a fronte di mancati pagamenti a Rendina Ambiente Srl, per una somma complessiva di 624.517,44 euro. Ma che la Regione Basilicata, in questo caso attraverso il suo Dipartimento preposto, assista a tali evidenti auto denunce di gravi irregolarità tecniche che compromettono la normale gestione della tutela ambientale, appare oramai, francamente, insopportabile. C’è da chiedersi qual è la reale priorità del Dipartimento ambiente della Regione Basilicata se non la tutela dell’ambiente e della salute pubblica! Crediamo sia arrivato il momento di porre fine a questo grave guazzabuglio che dimostra l’incompetenza degli uffici amministrativi e della direzione politica del Comune di Atella, per questo chiediamo di porre in sicurezza quell’impianto, anche attraverso un momentaneo e risolutivo blocco delle attività.

Anna Maria Dubla, Ambiente e Legalità