Taglio di alberi a Potenza, “giustificazioni poco trasparenti dal Comune”

18 febbraio 2016 | 18:31
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Taglio di alberi a Potenza, “giustificazioni poco trasparenti dal Comune”
Taglio di alberi a Potenza, “giustificazioni poco trasparenti dal Comune”
Taglio di alberi a Potenza, “giustificazioni poco trasparenti dal Comune”
Taglio di alberi a Potenza, “giustificazioni poco trasparenti dal Comune”

Negli ultimi mesi numerosi cittadini lamentano il taglio indiscriminato di alberi di pregio della nostra città. Si tratta di essenze arboree ornamentali, scelte con cura da esperti agronomi del secolo scorso, studiando attentamente le caratteristiche climatiche e le attitudini dell’habitat urbano potentino. Oggi sono diventati alberi secolari di essenze pregiatissime quali: cedro, tiglio, ailanto, abete, platano, ippocastano, cipresso, tuia. Vi sono inoltre, in città, colossali esemplari di piante autoctone come olmo e pioppo. Tali speciali “accessori” del tessuto urbano, fondamentali dal punto di vista urbanistico per alleggerire la pressione (non solo estetica) delle cementificazioni dei decenni passati, costituiscono per la città una risorsa economica (il valore degli esemplari secolari può superare le decine di migliaia di Euro a pianta), oltre che una risorsa di eccezionale efficacia in termini estetici e paesaggistici. Si può dire che, in effetti, in molti casi essi costituiscono l’unico elemento in grado di rendere paesaggisticamente non brutti anche i quartieri cittadini meno esteticamente gradevoli. Dunque: in viale Dante si è assistito in poche settimane all’abbattimento di due alberi antichi e certamente monumentali, per ragioni che non sembrano avere a che fare con pericoli di imminente crollo. Infatti, bisogna osservare che, anche nei casi di instabilità della pianta, trattandosi di albero monumentale, una ragionata tecnica di gestione del verde deve optare per l’abbattimento nei soli casi in cui non sia possibile fare diversamente, e che è sempre consigliabile preferire altri interventi, per esempio l’ancoraggio della pianta per mezzo di (economici) cavi metallici, alla radicale eliminazione della stessa. In rione Lucania, si sono di recente registrate decine di capitozzature (ovvero di taglio dell’intera struttura rameale della pianta); in un caso, addirittura, la capitozzatura è stata operata su di un cedro ultrasecolare e tale operazione, oltre ad avere compromesso esteticamente, e irreparabilmente, la pianta, costituisce un marchiano errore tecnico secondo la totalità dei manuali professionali. La stessa aggressiva potatura, è stata operata su numerosi alberi, anch’essi monumentali, della villa di S. Maria, solo pochi mesi fa. Ciò ha comportato una significativa diminuzione del valore estetico dell’intero ex-orto botanico di Potenza, ed ha comportato l’insorgere di concreti rischi per la stabilità futura delle piante. E’ anche il caso di ricordare, infatti, che la capitozzatura, generando estesi marciumi nella pianta, determina rischi futuri di schianto della stessa, e spesso è la causa dell’abbattimento cautelativo, che si rende necessario pochi anni dopo. Numerosi sono poi i casi, anche durante le amministrazioni passate, di piante monumentali eliminate dal contesto urbano per ragioni poco chiare. Di questo passo l’intero patrimonio arboreo monumentale potentino, quasi secolare (ma in molti casi si tratta di piante che possono vivere anche tre secoli) verrà eliminato, lasciando a nudo la sola, disarmante visione del cemento. Una buona amministrazione dovrebbe avere cura di proteggere il verde e di fare in modo che esso sia compatibile con le ragioni dei cittadini. La sensazione, invece, è che basti un condomino che si mette in testa di illuminare una stanza, o un negoziante che abbia l’esigenza di aumentare i parcheggi dei suoi clienti, perché il comune ritenga di giustificare (con motivazioni generiche e poco trasparenti) un simile danno alla comunità, che di recente è stato anche coinsiderato a tutti gli effetti “danno erariale”. > Auspichiamo: la limitazione delle capitozzature ai rari casi in cui essa è consentita a regola d’arte; la moratoria sugli abbattimenti (specie di essenze di pregio e monumentali) fino a raggiungimento di un’istruttoria procedimentale trasparente, e soprattutto corredata dei pareri che rendono necessari certi interventi e non sostituibili con altri meno distruttivi; l’adozione di un regolamento del verde urbano che tenga conto dei più moderni criteri della scienza urbanistica e della tutela del paesaggio urbano potentino. I grandi alberi sono la bellezza di Potenza, non ci sono in Basilicata esempi così numerosi e assortiti di piante di pregio nel centro urbano. Proteggerli è una questione di cultura e di rispetto.

Antonio Vigilante, Lista Civica per la Città