Potenza, il sindaco nel partito dei trasformisti

26 febbraio 2016 | 15:30
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Potenza, il sindaco nel partito dei trasformisti

In merito all’espulsione dalla Lista Civica del Sindaco Dario De Luca, con la rimozione del suo nome anche dal Logo, mi limito a dire che De Luca non poteva restare in una Lista come quella di cui sono il Coordinatore, in quanto questa Lista contempla la partecipazione di persone che credono ancora nella genuinità della politica. L’espulsione dalla Lista Civica di Dario De Luca era l’unica strada percorribile dopo che lo stesso ha tradito i suoi elettori stringendo accordi politici con quella politica malata che ha sempre e solo condannato in campagna elettorale e che è espressione di una politica consociativa e di beceri interessi di parte dai quali noi siamo e restiamo distinti e distanti. Oggi non ho nessun tipo di rapporto con il Sindaco, mentre in campagna elettorale sono stata la sua ombra insieme a Vincenzo Belmonte! Ci siamo occupati di tutta la campagna elettorale h24 e del cristallino programma politico che abbiamo ideato e stilato in vari incontri! Siamo stati, insieme ai tanti ragazzi che lo hanno sostenuto, nonché ai candidati della Lista Civica, la sua linfa vincente. Subito dopo la sua elezione non l’ho più sentito quotidianamente, avendo De Luca iniziato a circondarsi di persone che in campagna elettorale non si erano mai viste, persone che evidentemente cercavano a tutti i costi una collocazione. Per il resto, che dire, non ricordo nemmeno che mi abbia fatto gli auguri per Natale. Si è appreso dai giornali che De Luca starebbe progettando un passaggio in NCD, notizia che troverebbe conferma anche in una indiscrezione: la prossima visita di Angelino Alfano a Potenza. Se fosse confermato il passaggio di De Luca in NCD (o in una ipotetica Area Popolare) sarebbe un segnale ancora più preoccupante della metamorfosi politica, forse anche umana sulla base del detto lex orandi lex credendi, del Sindaco. Candidato meno di due anni fa nel civismo, dopo essersi presentato come persona lontana dalla politica, lo ritroveremmo un domani nel partito che più di tutti rappresenta ciò che la gente non vuole più vedere: i trasformisti. Quelli che passano con disinvoltura da destra a sinistra per conservare la poltrona. Berlusconiani quando il Cavaliere vinceva, Renziani quando a vincere è Renzi. In poche parole, dopo aver sfruttato più di tutti il vantaggio della crescente antipolitica, De Luca potrebbe diventare, pur di rimanere in sella, il simbolo della conservazione e della lontananza dal sentire comune. Sarebbe molto triste. Mariangela Riviezzi Lista Civica per la Città Potenza