Policoro: maxi sequestro di novellame, operazione Gdf

25 febbraio 2016 | 09:33
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Policoro: maxi sequestro di novellame, operazione Gdf

Operazione dei finanzieri della Sezione Operativa Navale di Taranto che, nel corso di vari servizi in mare, estesi su tutta la circoscrizione comprendente anche la costa materana, hanno sequestrato ben 10 esemplari di novellame di pesce spada e 10 Kg del cosiddetto “bianchetto”

 , novellame di pesce azzurro, denunciando a piede libero tre pescatori. Nella mattinata del 23 febbraio scorso, nelle acque antistanti la Marina di Policoro, le Fiamme gialle, a seguito di attento monitoraggio, hanno fermato un peschereccio, registrato nel Compartimento di Corigliano Calabro, intento in attività di pesca. Il comportamento dell’equipaggio del peschereccio insospettiva i militari che, a seguito di un’accurata ispezione del mezzo, hanno rinvenuto, occultati in una cesta di plastica, sulla quale erano state ammassate delle reti da pesca – ben 10 esemplari di “novellame” di pesce spada, ciascuno dei quali lungo circa 70 cm, a fronte di una taglia minima per cui è autorizzata la pesca di 140 cm. Il pescato è stato immediatamente sequestrato e a seguito del parere positivo della Asl di Matera, è stato donato alle mense della Parrocchia di “Santa Maria del Ponte” e dell’Opera “Don Vincenzo Grossi” di Policoro. Il Comandante del peschereccio, originario di Cariati (CS), al quale sono stati sottratti anche i punti dalla licenza di pesca, è stato denunciato alla Procura delle Repubblica di Matera. Nei giorni precedenti, inoltre, nelle acque antistanti “Punta Rondinella”, a Taranto, in due distinte circostanze, gli equipaggi delle Fiamme Gialle hanno sottoposto a controllo due barche da pesca abusive, riscontrando la presenza a bordo, complessivamente, di circa 10 Kg di novellame di pesce azzurro – il cosiddetto “bianchetto”, tanto apprezzato sulle tavole pugliesi, lucane e calabresi, del quale sono, tuttavia, vietate la pesca, la detenzione, il trasporto e la vendita. Il pescato è stato sottoposto a sequestro, con conseguente denuncia dei due capo barca – entrambi tarantini – alla Procura della Repubblica di Taranto. Anche in questi due casi, il prodotto ittico è stato donato alle mense di due enti caritatevoli del Capoluogo, la Casa Famiglia “La Mimosa” e la Parrocchia “San Pio X”.