L’Uomo del futuro di Pino Russo è un inno alla pace

Ha cominciato a scrivere e comporre brani da giovanissimo. Il cantautore lucano Pino Russo oggi può dirsi soddisfatto del suo percorso artistico che lo ha portato a calcare le scene di importanti concorsi musicali da Castrocaro al Derby nazionale della canzone fino ad approdare nella città dei fiori. A Sanremo, infatti, se pure non sul palco più importante, la sua musica ha suscitato l’attenzione degli addetti ai lavori negli eventi che si svolgono nella settimana del Festival. La prima volta tre anni fa a Sanremo D.o.c, per poi tornarvi l’anno successivo e quest’anno quando il direttore artistico Danilo Daita lo ha voluto addirittura come special guest. “Momenti indimenticabili-racconta Pino-ho avuto la fortuna e il piacere di esibirmi al fianco di grandi professionisti. I brani portati a Sanremo sono piaciuti tantissimo. “Son tornato bambino” il titolo del brano che farà parte di una compilation che uscirà a giorni e che sarà distribuita in tutta Italia, e di cui fanno parte anche brani di Angelo Avarello del gruppo I Teppisti dei sogni e degli Armonium. L’altro brano che ho cantato s’intitola “Uomo del futuro” da molti definito il brano più interessante di tutta l’area Palafiori e non solo”. La musica di Pino Russo, da molti considerata non commerciale quasi sempre tocca temi che riguardano gli uomini comuni, i problemi che affliggono i giovani, come ad esempio “Cosa rimane di te” che è un inno alla vita ed un messaggio per dire no a tutte le droghe. Ma è Uomo del futuro che ha suscitato l’interesse dei discografici, “un brano- conclude l’artista- che racchiude in sé un messaggio attuale tanto che mi è stato proposto di farne un inno alla pace”.