L’eccidio delle Fosse Ardeatine nella memoria di sei sopravvissute

6 febbraio 2016 | 17:05
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L’eccidio delle Fosse Ardeatine nella memoria di sei sopravvissute

Lunedì 8 febbraio, al teatro Duni di Matera e martedì 9 al Don Bosco di Potenza, la regista Francesca Comencini porta in scena le donne eroiche della Resistenza con lo spettacolo “Tante facce nella memoria”, il racconto di sei storie di donne partigiane e non che nel ’44 vissero l’eccidio delle Fosse Ardeatine, feroce rappresaglia dopo il tragico attentato di via Rasella del 23 marzo 1944. Lo spettacolo è il secondo appuntamento della sessione di teatro civile #ri-pensamenti guerre e conflitti, che quest’anno il Consorzio Teatri Uniti di Basilicata in occasione del centenario della Grande Guerra, ha dedicato al tema dei conflitti, presenti e passati, ideologici e morali che interessano le società moderne. Le attrici Mia Benedetta, Tatiana Lepore, Carlotta Natoli, Lunetta Savino, Simonetta Solder, Chiara Tomarelli daranno voce a Marisa Musu, partigiana insignita della medaglia d’argento al valor militare, Carla Capponi partigiana medaglia d’oro e poi Ada Pignotti che a 23 anni alle Fosse Ardeatine perse il marito, Gabriella Polli, Lucia Ottobrini, Vera Simoni. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile d’Abruzzo in collaborazione con l’ Associazione InArte, realizzato a cura di Mia Benedetta e Francesca Comencini, è tratto dal libro di Alessandro Portelli L’ordine è già stato eseguito e dall’ascolto delle registrazioni di testimonianze dirette, raccolte in innumerevoli nastri da Portelli in collaborazione con l’Archivio sonoro “Franco Coggiola” del Circolo Gianni Bosio e Casa della Memoria e della Storia. “Una cosa di cui io non m’ero mai molto reso conto prima è che lì alle Fosse Ardeatine sono morti tutti uomini e hanno lasciato tutte donne: questa è una storia che non viene mai raccontata: le vite delle persone che sono rimaste, sua madre, sua sorella, cioè voi vi siete trovate…”. A partire da questa considerazione di Alessandro Portelli nel suo libro, nasce e si sviluppa il progetto di mettere in scena le voci di queste donne. “L’urgenza artistica del progetto è la memoria – afferma la regista – Il non dimenticare quanto le donne hanno fatto per Roma e per l’Italia in tempi così difficili e non così remoti. Una memoria orale, non solo letteraria, ma carnale, emotiva, sensitiva, che possa continuare a vivere e possa essere conosciuta e divulgata e il teatro, per le sue caratteristiche intrinseche di contatto con il pubblico e di trasposizione artistica, rappresenta il luogo di maggior espressione di questo tentativo”. L’ingresso a teatro è previsto dalle ore 20:30, il sipario alle ore 21:00. Per maggiori informazioni www.teatriunitidibasilicata.com.