Il sindaco di Potenza continua a sputare nel piatto in cui ha mangiato

5 febbraio 2016 | 09:52
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Il sindaco di Potenza continua a sputare nel piatto in cui ha mangiato

Il sindaco di Potenza continua a sputare nel piatto in cui ha mangiato. Un atteggiamento che oramai è ridicolo e vergognoso. “La destra è onore”? E di quale onore parla, un uomo che ha mentito a tutti, persino ai giovani e agli alleati, per scappare con gli ex avversari pur di salvare la poltrona? Quale onore a definire mafioso una persona e poi farlo suo assessore? Il sindaco non parli di onore: è un uomo che mente ai suoi interlocutori per conservare una poltrona, e al quale non interessa nient’altro. Adesso, in un nuovo impeto di creatività, prova per l’ennesima volta a imbrogliare chi lo ascolta: ci vuol far credere che il sistema lo vorrebbe “cambiare dal di dentro”? E perché non l’ha raccontata in campagna elettorale, questa bella storia? Perché non lo ha detto prima del voto, che avrebbe fatto una giunta con Pittella e Speranza, Falotico e Potenza? Perché lo ammette solo adesso, che vuole fare questa “rivoluzione morbida” con i carnefici della città? Come i peggiori politici contemporanei, De Luca è sicuro che la faccia tosta lo salvi in ogni situazione. Fascista tra i fascisti, democratico tra i democratici; contrario ai gay in Chiesa, testimonial dei diritti LGBT in piazza, rivoluzionario in privato,  diplomatico in pubblico.  “Puttanate”, sputa il sindaco sulle opposizioni che protestano. Ma “puttanate” evidentemente, sono quelle che va dicendo lui in giro per la città,  come (tanto per fare un esempio) in una Bucaletto dapprima illusa con l’istituzione di un assessorato ad hoc e di un ufficio distaccato, e poi abbandonata come e peggio di prima. E di promesse mancate, il sindaco De Luca ha lastricato tutto il suo cammino, è un fatto noto. Lasci perdere poi, De Luca, i “saluti romani”. C’è chi ha creduto in quell’Italia solo perché era un’Italia che cresceva e costruiva, ma nessuno, nemmeno i nonni oramai, ha nostalgia del regime. Invece, conosciamo tutti il modo in cui De Luca si relaziona con gli altri: servile coi potenti, implacabile con i sottoposti; pronto a inchinarsi a chiunque vanti un titolo, pronto a far fuori chiunque gli faccia una critica; pronto a promuovere i più mediocri, se sottomessi, pronto a fulminare i più meritevoli, se alzano la cresta; sordo ai progetti dei giovani (suoi sostenitori, ma evidentemente figli di nessuno), sensibilissimo alle sirene dei deputati. Se non è metodo da “regime” questo, non so quale altro può esserlo. Ma la politica, lo ripeto io che ci sono entrato da poco, non è questo schifo. Noi andiamo avanti.

Antonio Vigilante, Lista Civica per la Città