Forestale accorpata a Carabinieri: chi paga?

25 gennaio 2016 | 18:07
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Forestale accorpata a Carabinieri: chi paga?

Con l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto Legislativo, recante la razionalizzazione delle funzioni di polizia, viene così disposto l’assorbimento all’Arma dei Carabinieri del Corpo Forestale. Un controsenso, una perdita di competenze specifiche e soprattutto una militarizzazione “forzata” contraria alla volontà espressa con legge 121 . Si inverte il senso di marcia dettato dall’Europa verso la smilitarizzazione delle Forze di Polizia. Risultato ? Grande dissenso. I sindacati di categoria del Corpo Forestale rivendicano la scelta di essere personale civile e ribadiscono che “essere o divenire militare è una scelta”, inoltre sostengono che sia un grave errore trasferire una vastissima fetta di compiti a due Forze militari su mare e foreste . Il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri – Tullio Del Sette – ha dichiarato “Nascerà davvero un polo di eccellenza unico nel settore ambientale”. Legittime e condivisibili tutte queste argomentazioni. Rivolta L’Italia di Basilicata si chiede cosa succederà sul nostro territorio? Prima che si espletino e si razionalizzino le disposizioni sull’assorbimento vi potrà essere un effettivo controllo delle Nostre foreste e delle coste? E’ questione assai delicata. Il Governo Renzi è davvero confuso. La “presunta razionalizzazione” avrà un costo? Corsi, divise, riorganizzazione del personale. Chi paga? La nostra preoccupazione è forte. Tutto questo indebolisce il controllo sul territorio, in un momento difficilissimo, ove i reati ambientali la fanno da padrone, basti pensare alle attività connesse all’estrazione petrolifera ed allo smaltimento dei rifiuti speciali. Cosa accadrà? Resta un ultimo interrogativo. Come mai la Serracchiani, braccio destro di Renzi, nel Friuli Venezia Giulia, Regione a Statuto Speciale si è dissociata dalla decisione presa dal Governo che ha unito i due ordini? Imposizioni, prese di posizioni non concertate, scelte antidemocratiche, solo e soltanto questo mette in atto il Governo non voluto da nessuno, il Governo del fanfaRenzi. Siamo certi di essere in democrazia?

Avv. Dina Sileo, presidente Rivolta l’Italia Basilicata