Depenalizzazione reati minori: si indebolisce sistema sanzionatorio

12 gennaio 2016 | 11:19
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Depenalizzazione reati minori: si indebolisce sistema sanzionatorio

Stop al reato di atti osceni in luogo pubblico. Via alla depenalizzazione. Nello schema di decreto sulla depenalizzazione dei reati rientra quello previsto e punito dall’art. 527 1c c.p. e rubricato come “atti osceni in luogo pubblico”. L’abrogazione del reato e la sua trasformazione in illecito amministrativo ha lo scopo di ridurre il carico del sistema processuale e di introdurre delle sanzioni che, con il loro carattere di certezza e di immediatezza e, soprattutto, comminate in tempi brevi, dovrebbero funzionare in modo più incisivo rispetto allo spettro di processi lunghi e dispendiosi, che sovente si concludono con un nulla di fatto a causa della prescrizione e di irregolarità e/o nullità procedurali. Le considerazioni a sostegno di chi grida alla immoralizzazione della scelta che ha ottenuto il via libera delle commissioni Giustizia di Camera e Senato, aprono la via ad altre correttamente definite di amoralizzazione della tutela garantista. Si assiste progressivamente all’indebolimento del sistema sanzionatorio, indebolimento tanto più sentito allorquando afferisce ad un settore delicato come quello relativo a reati contro la morale. La logica cui siamo abituati a causa delle molteplici disfunzioni processual-penalistiche, con tutte le valutazioni ad esse connesse, non può essere scevra dal più importante elemento percettivo: quello garantista. Il Dipartimento giustizia FdI An Basilicata ritiene che, allo stato, si abbia timore del termine “repressione”, se per repressione si intende, come è giusto che sia, stigmatizzare reati come quello che si appresta ad essere depenalizzato e che aprirà il varco a non poche polemiche; urterà inevitabilmente la sensibilità e le coscienze di quanti giustamente guardano con diffidenza la incisività della misura alternativa al procedimento penale, fatta salva la epurazione del dibattito da questioni e valutazioni meramente moralistiche.

Avv. Marinica Cimadomo, responsabile del dipartimento giustizia FdI-An Basilicata