Reddito minimo. Perseverare è diabolico e conveniente

29 dicembre 2015 | 16:29
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Reddito minimo. Perseverare è diabolico e conveniente

Reddito di cittadinanza, un flop.  Copes, un flop. Inserimenti lavorativi vicini allo zero. Programmi immaginati da due legislature regionali. Da De Filippo a Pittella

Il reddito di inserimento sarà un flop perché immaginato allo stesso modo. Politici che pensano che in un territorio povero i poveri possano trovare lavoro. Follia pura. Politici che pensano che in un territorio di disoccupati, i poveri possano trovare lavoro. Incredibile eppure vero. In pratica qualcosa si sarebbe potuto fare, già dal 2005, e ancora oggi. Allargare la base produttiva dei servizi di welfare.  Assistenza domiciliare, servizi per l’infanzia, per le persone con disabilità e così via. Sostegno alle attività delle imprese sociali in altri settori produttivi finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Parlo delle imprese sociali autentiche, non quelle coinvolte in intrallazzi politici ed affaristici. Le imprese sociali, quelle vere, rappresentano oggi l’unica area in grado di assorbire lavoratori scarsamente capitalizzati in relazione al mercato del lavoro. Sarebbe sufficiente formare la platea delle persone beneficiarie del reddito minimo fuori dalle maglie mangia soldi delle società di formazione, pubbliche e private.  Basterebbe liberarsi dalla tentazione di trasformare qualsiasi disgrazia in un’opportunità elettorale. Occorre avere un approccio pulito e intelligente alla programmazione delle risorse. In Basilicata, purtroppo, si perseguita negli errori. Forse, per chi li commette, non sono errori ma strategie chiare di sottomissione delle persone alla volontà del Potere. Poche centinaia di euro per qualche migliaia di disgraziati sputati sulla strada dal cosiddetto mercato del lavoro. Migliaia di altri poveracci esclusi dall’elemosina della Regione. Si scatena una lotta tra poveri. Eppure con semplici provvedimenti, si potrebbero creare almeno 1300 nuovi posti di lavoro nel welfare e consolidarne altrettanti. Basta volerlo o basta saperlo fare?