Per Panorama la terra dei sogni è in Val d’Agri e profuma di petrolio

“Nella terra dei sogni la disoccupazione è prossima allo zero”. Inizia così un reportage (così lo definisce la testata) pubblicato su Panorama a cura di Carlo Puca. La terra dei sogni sarebbe Viggiano, la capitale italiana del petrolio. “In quel luogo fatato i ragazzini frequentano scuole ristrutturate – scrive il giornalista – e gli anziani vengono inviati gratuitamente alle terme”. Certo, forse le terme del Centro Oli, dove le fiammate e gli sbuffi di idrogeno solforato sono gratis. Sotto il cielo. Ma l’encomio dell’autore prosegue. “Se poi un cittadino ha un progetto imprenditoriale e lo presenta all’Ufficio Sviluppo è certo che gli venga approvato”. E’ una sorta di giardino magico, in pratica. “State ancora sognando? – si chiede l’autore? – questo posto esiste davvero, sta a sud e domina la Val d’Agri”. Allora ti immagineresti che abbia interpellato gli inconsapevoli e fortunati cittadini del giardino magico. E invece niente. L’autore intervista il sindaco di Viggiano, il quale gli dice che nelle casse del Comune ci sono “60 milioni” di royalties del petrolio. Davanti a tanto grasso che cola il giornalista pare quasi estasiarsi. Parla di “boom economico” dagli anni ’90 al 2014 citando un rapporto “dell’autorevole Nomisma”. Elenca i numeri, i soldi versati dalle compagnie petrolifere e poi, forse preso da un forte spirito di vicinanza a tanto denaro e benessere, inizia a tirare addosso agli “ambientalisti”, ai “no triv”, agli “allarmisti”, ai “giornalisti ideologizzati”, che parlano di tumori in aumento “senza fondamento scientifico”. E poi ricostruisce le vicende legate al lago del Pertusillo e alla morìa di pesci neanche fosse il miglior ufficio stampa possibile dell’Eni. Parla, inoltre, degli ultimi 37 avvisi di garanzia riguardanti i presunti “traffici illeciti” del petrolio tra Val d’Agri, Pisticci Scalo e regioni limitrofe. “Certo è che se il Centro Oli fosse fuorilegge lo sarebbero tutti gli altri nel mondo”, asserisce il giornalista, che però preferisce non entrare “nei dettagli tecnici” della sua asserzione. Bene. Bravo. Non nomina mai la parola ‘ecomafia’, sfruttamento ‘illecito’ della risorsa petrolifera. Già, perché, per l’autore, il petrolio profuma. E’ come un dio da osannare. E invece le indagini dell’Antimafia sugli “smaltimenti illeciti” di oro nero sono solo “un atto dovuto”. Già, perché se la magistratura avesse creduto alla sua inchiesta “avrebbe già chiuso” l’impianto, suggerisce l’autore, sempre lucido, equilibrato e professionale. Ebbene, a costui, e a chi gli ha commissionato il reportage, lo inviterei per una vacanza di un mese a contrada Vigne di Viggiano, sotto il centro Oli dell ‘Eni. Dopo aver sentito l’odore, il rumore, e aver provato paura, quella paura che provano i cittadini reali del posto, lo inviterei a riscrivere il pezzo. Poi, forse, potremmo anche riparlarne. Ciascun cittadino della Val d’Agri e ciascun abitante del pianeta reale, faccia le sue valutazioni, e ci dica se si ritrova in questo spaccato di realtà offerto dal giornalista di Panorama…
Il link dell’articolo pubblicato su Panorama http://www.panorama.it/news/oro-nero-viggiano/