Navi dei veleni e caso Alpi: atti desecretati a piccole dosi, perché?

19 dicembre 2015 | 17:04
Share0
Navi dei veleni e caso Alpi: atti desecretati a piccole dosi, perché?

Il presidente della commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti Bratti ha iniziato a desecretare gli atti relativi alla vicenda di Ilaria Alpi , in un nutrito servizio de La7 le prime verità sul caso http://www.la7.it/tgla7/rivedila7/tg-la7-cronache-18122015-18-12-2015-170708

Nel servizio della LA7 c’e’ la desecretazione dell’atto nr.769/1 primo documento di una serie di atti di indagini secretate dalla commissione parlamentare d’ inchiesta sul ciclo illeciti dei rifiuti e sulla morte della giornalista Ilaria alpi e del suo aiutante Riguardo la morte della giornalista una ulteriore serie di indizi è stata desecretata, come pure una serie di indizi che riporta al traffico internazionale di rifiuti con la Somalia e di navi utilizzate per il traffico di rifiuti. La desecretazione degli atti fatta a piccole dosi pero non ci aiuta nella difesa del nostro mare, richiediamo al presidente Bratti di desecretare gli atti relativi all’affondamento delle navi dei veleni (probabili carichi di rifiuti tossici e radioattivi) su cui hanno indagato tre procure per quanto riguarda i mari italiani. La questione segnalata nelle nostre osservazioni al Ministero dell’Ambiente (Med No triv-Noscorie), non ha trovato ancora risposte dalla commissione Via del Ministero dell’Ambiente ,che come al solito ha chiesto alle compagnia petrolifera di fornire integrazioni invece di avviare uno studio scientifico imparziale e non di parte cosi come prevede il principio di precauzione previsto dal codice dell’ambiente e semmai di chiedere allo stesso Alessandro Bratti la desecretazione degli atti relativi alle navi dei veleni. Dal sito Min ambiente integrazioni (punto 12.14) le risposte della Global med http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=5&ved=0ahUKEwje86-HlujJAhWBSA8KHXJTAXMQFgg6MAQ&url=http%3A%2F%2Fwww.va.minambiente.it%2FFile%2FDocumento%2F139016&usg=AFQjCNH_T4vlhTVwDMKm_r-yx92DDFfqQg. A nostro giudizio è molto pericoloso avviare una campagna con air guns nei nostri fondali se prima non si esclude a priori eventuali rischi connessi alla presenza delle navi dei veleni, che potrebbero costituire un serio pericolo per gli ecosistemi e la salute delle persone. Nel caso del golfo di Taranto a causa della presenza di correnti circolari e della caratteristica di mare chiuso tutti i probabili inquinanti potrebbero essere dispersi sulle coste delle tre regioni di Puglia, Basilicata e Calabria. E già da un anno che chiediamo verità sulle navi dei veleni nel’indifferenza dei parlamentari meridionali di governo. Comitato NoScorie