Per un’ora di lavoro chissà cosa darei

28 novembre 2015 | 17:43
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Per un’ora di lavoro chissà cosa darei

La “provocazione” del ministro del Lavoro Poletti è da portare sul tavolo della riflessione. E’ vero che il parametro ora/lavoro non può più essere l’esclusivo criterio nella definizione dei contratti

 Ha ragione. In parte. Il parametro è indiscutibile nelle catene di montaggio, nei lavori minerari e ad alta intensità fisica. E’ discutibile negli altri settori, specie nella pubblica amministrazione parassita. Stare in ufficio sei ore per non fare un cazzo richiede necessariamente parametri di valutazione diversi. Per esempio il livello di produttività di quell’ora seduti alla scrivania davanti ad una schermata di facebook quanto vale? Quanto vale un’ora di seduta senza fare un cazzo? Ecco che la trovata di Poletti può avere un senso se rivolta alla Pubblica Amministrazione, cioè a se stesso. Molti lavoratori e lavoratrici negli uffici pubblici, seri e onesti, ne avrebbero da guadagnare. I cittadini che pagano le tasse ne guadagnerebbero. Dunque, oltre gli slogan, si dica quali parametri, lo Stato dovrebbe adottare per misurare il valore di un’ora di lavoro nella Pubblica Amministrazione. Certo è che lo Stato non può entrare nelle dinamiche contrattuali delle aziende private dove un’ora/lavoro è visibile e verificabile in ogni momento. Aspettiamo criteri di misurazione attendibili e riscontrabili. Il sospetto è che qualcuno, con la scusa dei parametri, voglia mettere i finimenti dell’asino alla libertà dei lavoratori. Si vada in fondo e si adottino le misure per evitare gli sprechi di tempo di lavoro nella pubblica amministrazione. Fannulloni che, oltre Brunetta, hanno continuato a fare i fannulloni. Dirigenti senza scrupoli né competenze che hanno continuato a distruggere la dignità dei lavoratori pubblici. Poletti, non voglio disturbare Marx, ma è intelligente disturbare le tue istituzioni: quanto vale un’ora di sonno di un parlamentare? O quanto vale un’ora di culo sulla sedia del senatore Razzi? Mi dica, quanto vale un’ora di lavoro di un imbecille raccomandato a coprire una posizione nel ministero del Lavoro? La coerenza ha nulla a che fare con gli slogan che anticipano azioni maldestre del Governo Renzi.